Scriveva il governo italiano nel 1944 (mentendo):
“Fin dai primi giorni dell’occupazione le forze armate germaniche avevano già inferto un sensibile colpo alla capacità di resistenza della moneta e dei mercati ellenici, sia con acquisti, sia con esportazioni […]. Questa diversità nell’atteggiamento italiano e tedesco […] era dovuto al fatto che i due governi partivano da due punti di vista antitetici: quello germanico dalla premessa che ai fini della guerra era irrilevante il totale dissanguamento finanziario della Grecia, quello italiano dall’assoluta convinzione che a noi sarebbe derivato dal crollo della finanza greca.”
(Archivio del ministero degli Esteri, Roma, AP Grecia, Busta 27).
“Fin dai primi giorni dell’occupazione le forze armate germaniche avevano già inferto un sensibile colpo alla capacità di resistenza della moneta e dei mercati ellenici, sia con acquisti, sia con esportazioni […]. Questa diversità nell’atteggiamento italiano e tedesco […] era dovuto al fatto che i due governi partivano da due punti di vista antitetici: quello germanico dalla premessa che ai fini della guerra era irrilevante il totale dissanguamento finanziario della Grecia, quello italiano dall’assoluta convinzione che a noi sarebbe derivato dal crollo della finanza greca.”
(Archivio del ministero degli Esteri, Roma, AP Grecia, Busta 27).
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