mercoledì 8 gennaio 2014

KATYN 2. OVVERO QUANDO MANCA IL COMPLOTTO

Di Davide Denti (EAST JOURNAL)

Nessun complotto dietro l'incidente aereo che nel 1943 costò la vita al generale Wladyslaw Sikorski, capo di governo in esilio della Polonia. E' la conclusione dell'Istituto Nazionale sulla Memoria (IPN) polacco, ente storico ma anche inquirente, dopo cinque anni di indagini. Gli storici dell'istituto hanno esaminato i corpi di Sikorski e di altri tre polacchi uccisi nello schianto, interrogato testimoni e esaminato i vecchi documenti. Andrzej Arseniuk, portavoce dell'istituto, ha detto che non e' stata trovata alcuna prova di reato ed ha di fatto confermato le conclusioni dell'inchiesta britannica, che aveva attribuito il disastro ad un blocco al timone d'altitudine. Tuttavia Arseniuk ha anche detto che l'inchiesta polacca potrebbe essere riaperta se emergessero nuove prove. Salta così, per ora, un'altra delle diverse ipotesi di complotto, tanto care ad una certa storiografia e pubblicistica polacca.
Sikorski era primo ministro del governo in esilio della Polonia a Londra, quando morì in un misterioso incidente aereo poco dopo il decollo da Gibilterra. Era sulla via del ritorno da un'ispezione delle truppe polacche in Africa, in un momento in cui il suo paese era sotto occupazione nazista e sovietica.
Tuttavia Sikorski era in quel momento ai ferri corti col leader sovietico Stalin, per via del massacro di Katyn, in cui avevano trovato la morte più di 20.000 ufficiali polacchi che erano stati fatti prigionieri dalle truppe sovietiche. Secondo la vulgata, smentita ora anche dall'IPN, tale disputa sarebbe stata alla base di una macchinazione sovietica volta a sbarazzarsi dell'ingombrante Sikorski.
Secondo un'altra interpretazione, sarebbero stati gli Alleati a volersi levare di torno Sikorsi, irritati dalla controversia russo-polacca su Katyn che rischiava di mettere i bastoni tra le ruote della collaborazione coi sovietici contro i nazisti. Tale tesi venne popolarizzata nella pièce teatrale del 1967 di Rolf Hochhuth intitolata Soldaten. Nekrolog auf Genf in cui Winston Churchill emergeva come responsabile dell'assassinio di Sikorski (il pilota cecoslovacco del velivolo, Eduard Prchal, portò causa per diffamazione contro Hochhuth, vincendola).
Katyn e' uno dei temi caldi della memoria storica della Polonia, portato avanti soprattutto dai partiti conservatori di destra, e che periodicamente infiamma il dibattito politico interno e le relazioni russo-polacche.
Marconista
Smontato così una nuova ipotesi di complotto, resta da sciogliere adesso il nodo del disastro di Smolensk, che il 10 aprile 2010 costò la vita all'allora presidente polacco Kaczyński, quello della Banca Nazionale Skrzypek, il presidente dell'Istituto della Memoria Nazionale Kurtyka e altri rappresentati dello Stato. L'aereo si schiantò proprio a Smolensk, alla cui periferia sorge la zona di Katyn. L'alta delegazione si recava all'annuale commemorazione. La Russia ha sempre sostenuto che il pilota polacco tentò un atterraggio nonostante la torre di controllo dell'aeroporto di Smolensk l'avesse sconsigliato a causa del maltempo, consigliando di scendere in un altro luogo. Fu Kaczynski, secondo la versione ufficiale russa, a volerlo, convinto che i Russi volevano impedire la commemorazione degli ufficiali assassinati nel 1941.