sabato 18 febbraio 2012

ΑΜΑΝ ΑΜΗΝ. ΑΚΟΜΑ ΥΠΑΡΧΕΙ ΠΟΛΙΤΙΣΜΟΣ ΣΤΗΝ ΕΛΛΑΔΑ

ΚΡΑΤΙΚΟ ΘΕΑΤΡΟ ΒΟΡΕΙΑΣ ΕΛΛΑΔΑΣ

ΡΕΜΠΕΤΙΚΟ

Here the entire performance. Part 1

http://www.youtube.com/watch?v=kFKeQwNO3-8

and 2

http://www.youtube.com/watch?v=BGbfXie39q0&feature=related








Le giustificazioni del generale Benelli per la strage di Domeniko

Dall'archivio privato di Stathis Psomiadis (Elasona)

Il generale Benelli parla di "avvertimento ammonitore alla popolazione della zona"
(vedi p. 7)








ΠΑΝΑΡΙΤΗ ΕΛΕΝΑ. ΕΠΙΤΡΟΠΗ ΟΙΚΟΝΟΜΙΚΩΝ ΥΠΟΘΕΣΕΩΝ 11-2-2012

Richiedi la cittadinanza greca. Associazione Santorre di Santarosa

NON LASCIAMOLI SOLI, SIAMO TUTTI GRECI


Santorre di Santarosa
Appello dell'Associazione Piemonte-Grecia "Santorre di Santarosa"

Nel novembre scorso è partita dalla città di Nantes, per diffondersi poi in molti Paesi, un’iniziativa volta a promuovere la richiesta di cittadinanza greca in segno di solidarietà con il popolo greco che sta attraversando il momento più difficile della sua storia recente.
L’Associazione Piemonte-Grecia “Santorre di Santarosa” se ne fa a sua volta promotrice, nella convinzione che occorra contrastare il diffondersi in Europa - ma non solo -  di un offensivo pregiudizio a danno dell’intero popolo greco, presentato senza troppi distinguo all’opinione pubblica europea come un popolo di gaudenti imbroglioni, un caso unico insomma, la pecora nera dell’Unione Europea, come viene spesso definito.
Vogliamo ricordare all’Europa “che il primo seme di una democrazia diretta, fondata proprio sull’abolizione dei debiti e sull’emancipazione dei cittadini ridotti in schiavitù per indebitamento, 2500 anni fa” è fiorito in questa terra e che la storia recente della Grecia è contrassegnata da prove terribili e dal suo eroico e fulgido contributo alla sconfitta del nazifascismo, elemento fondante dell’Europa dei popoli che noi auspichiamo.
Il popolo greco non ha paura di sacrifici, anche dolorosi ma equi, ma rifiuta di sottoporsi a una serie senza fine di misure tanto pesanti quanto inefficaci per colpe attribuibili in massima parte a chi ha avuto il potere economico e politico. Si sente indifeso di fronte all’inettitudine e alla mancanza di immaginazione dei massimi dirigenti politici europei, che non sanno opporsi al gioco spregiudicato dei grandi interessi finanziari, offensivo e umiliante con il suo ostentato disprezzo per le condizioni di vita di uomini e donne.  
Ma, soprattutto, il popolo greco sente che per l’ennesima volta gli si sta sottraendo il controllo del proprio destino, passato nelle mani di un’inflessibile triade: l’Unione Europea, egemonizzata dal “direttorio” franco-tedesco, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale Temo le cose che si fanno per me senza di me, recita uno slogan scritto sugli striscioni nelle imponenti manifestazioni di protesta.
Il Paese, da cui ci separa solo un breve braccio di mare e a cui ci lega una storia millenaria, dove molti di noi trascorrono le vacanze apprezzandone l’ospitalità e la cultura, il piccolo Paese che non ha mai smesso di produrre eccellenze in molti campi dell’attività umana,questo Paese sta cambiando la sua fisionomia sociale a ritmi sempre più accelerati. Sotto il fuoco incrociato di recessione, disoccupazione, tagli allo stato sociale ed esosi e iniqui balzelli, ampie fasce di popolazione sono drammaticamente spinte al di sotto della soglia di povertà.
Imprigionata in un circolo vizioso, la Grecia vive un presente che potrebbe essere il nostro futuro prossimo. “Siamo cavie di laboratorio” ci avvertono i Greci, non lasciamoli soli.  La Grecia è vicina e noi “Siamo Tutti Greci”.
La nostra Associazione, che porta il nome di un Piemontese andato a combattere per l’indipendenza della Grecia e che per essa morì, non può esimersi dall’esprimere solidarietà al popolo greco e dall’invitarvi a fare altrettanto, presentando all’Ambasciata greca la richiesta della doppia cittadinanza.

Signor Ambasciatore,
per solidarietà con il suo Paese, il sottoscritto/a chiede personalmente di essere registrato/a tra i Greci e le Greche e di acquisire diritti e doveri della doppia cittadinanza.
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
In fratellanza con il suo popolo.
NOME………………………………………COGNOME……………………………………………………
PAESE …………………..
PROFESSIONE / STATUS …………………………………………………………………………………..
Fate un copia/incolla di questo testo o inviate una vostra lettera personale all’Ambasciata di Grecia
gremb.rom@mfa.gr                                                                               fax: 068415927
Ambasciata di Grecia, via G. Rossini 4, 00198 Roma                          tel. 068537551      
Comunicaci la tua adesione e, se lo desideri, aggiungeremo il tuo nome all’elenco aggiornato: piegre@arpnet.it

venerdì 17 febbraio 2012

Georgios Thomas (1925-1943)

La tomba di Gergios Thomas, ucciso dagli italiani in Grecia il 22 febbraio 1943, sei giorni dopo la strage di Domeniko, a Laukos Magnisia

No more only 300. All we are Greeks

The Battle of Thermopyles

Il passo delle Termopili, dove il 19 agosto del 480 a. c. Leonida fermò i persiani. La forze greche erano composta da 300 spartani, 700 tespiesi e circa 6.500 alleati di città greche. I persiani guidati da Serse erano 300.000. I Greci subirono le seguenti perdite: 299 spartani, 700 tespiesi e 1500 alleati. I persiani ebbero 35.000 morti. 
But today only 300 Greeks are not enough. They need us, and We need Them.
From 18 February all We are Greeks




























L'occupazione italiana della Grecia. La strage di Domeniko

E' passato da una settimana in Italia il giorno del ricordo. Il ricordo delle Foibe e dell'espulsione degli italiani dall'Istria, il cosiddetto ESODO.
Dal 1940 la Grecia ha subito innumerevoli catastrofi nella sua storia. La guerra contro l'Italia, l'occupazione militare, la guerra civile, la dittatura militare e ora i Diktat della Trojka.
Siamo stati a Domeniko, un paese vicino a Elasona, circa 25 km da Larisa, in Tessaglia, dove il 16 febbraio 1943 la divisione Pinerolo comandata dal generale Benelli, uccise a sangue freddo 154 civili, quasi tutti uomini con l'eccezione di due donne, di Domeniko, Damasio e Mesochorio, per rappresaglia contro un attacco degli andartes, i partigiani greci. Distrussero la vita economica di Domeniko, che ebbe 140 morti, e lasciarono una ferita che oggi resta ancora aperta nell'intera comunità.
I responsabili dell'eccidio raccontarono le gesta come un atto quasi eroico. Lo dicono i documenti ufficiali dell'esercito italiano
La strage venne compiuta in più luoghi. Quello di Kaykaki, dove si commemorano ogni anno le vittime, ha visto il maggior numero di uccisioni

IN QUESTO LUOGO SONO STATI ASSASSINATI 118 UOMINI DI DOMENICO, 5 DI DAMASIO, 12 DI MESOCHORIO IL 16 FEBBRAIO 1943 DALL'ESERCITO DI OCCUPAZIONE ITALIANO
ASSOCIAZIONE DI DOMENICO DI LARISA
DOMENIKO 1943 
KAYKAKI 1943 

UNA DONNA DI DOMENIKO ACCENDE DELLE CANDELE DI FRONTE ALLA CHIESA

DIETRO LA CHIESA


LA CROCE SUL MONUMENTO AI CADUTI

DOPO AVER RECITATO LA PREGHIERA

INTERNO DELLA CHIESA




UN PERENTE DI UNA VITTIMA

PARENTI DELLE VITTIME

LA COMMEMORAZIONE UFFICIALE






OMELIA DEI POPI




IL SINDACO DI ELASONA GIORGOS PASCHOPOULOS LEGGE IL DISCORSO DI COMMEMORAZIONE

STATHIS PROMIADIS. PER PRIMO HA COMINCIATO UNA BATTAGLIA LEGALE CON LO STATO ITALIANO
PERCHE' FOSSE RICONOSCIUTO IL CRIMINE

LETTURA DEI NOMI DEGLI UCCISI. A DIFFERENZA DELLE COMMEMORAZIONI ITALIANE, DOVE AL NOME DEL CADUTO SI RISPONDE "PRESENTE", I GRECI RISPONDONO "ASSENTE"




IL SINDACO DI ELASONA HA APPENA DEPOSTO UNA CORONA DI FIORI

LA CONSOLE ONORARIA ITALIANA A ELASONA, ANGELA ROMANA, DEPONE UNA CORONA DI FIORI
E' LA SECONDA VOLTA CHE L'ITALIA E' PRESENTE UFFICIALMENTE. LA PRIMA VOLTA FU NEL 2009 
SALUTO MILITARE AI CADUTI

IL LICEO DI DOMENIKO DEPONE UNA CORONA DI FIORI

IL GINNASIO DI DOMENIKO


LA SCUOLA ELEMENTARE DI DOMENIKO



ANGELA ROMANO

UN SECONDO LUOGO IN CUI GLI ITALIANI UCCISERO GLI ABITANTI DELLA ZONA, SULLA STRADA PER DOMENIKO