Anastasia è morta ieri. Una maestra di 27 anni che lavorava a Rodi e in provincia per poche centinaia di euro al mese. E' morta ieri sul lavoro. Tornava a casa dopo le ore pomeridiane. Passando con la macchina di un collega sopra un ponte sono stati portati via dalle acque. Lui lo stanno ancora cercando. In quel momento mi trovavo bloccato sotto al porticato dell'archivio di Stato assieme alla nostra segretaria, da un mese distaccata da noi ma maestra anche lei e fino a pochi giorni fa collega di Anastasia. La pioggia era imponente. Abbiamo passato due ore così. Qualche foto, una lunga chiacchera. Era buio. Non come adesso, che piove forte ma il cielo è alto. Era nero e basso. Alle 16,30 sono uscito dal porticato. Le scarpe erano buone, in fondo, ed ero coperto. La città medioevale deserta. Solo un lunghissimo fiumiciattolo di acque che scendeva ma veniva assorbito abbastanza dal sistema di fogne. L'unico lago tra i bastioni. Lì non ho potuto non bagnarmi. Ma il panico vero era fuori le mura. In pochi metri due auto bloccate. Non si vedeva niente ed era da matti guidare con quel tempo. In città, però, ancora hai punti di riferimento. Fuori, su quella strada dove è morta Anastasia e su quel ponte che è da vedere, perché non è un ponte ma una similitudine, credo non si vedesse niente. Ieri pomeriggio Anastasia lavorava in località Paradisi. Tornava verso Kramasti, più vicina a Rodi, dove aveva l'altra scuola e viveva. Erano in tre in macchina. Un collega, forte più degli altri, è uscito dal mezzo mentre le acque se lo portavano via. Anastasia l'hanno trovata poco dopo.
Evangelia è disperata. Il 6 novembre, mi scrive, ha sognato il funerale di Anastasia. E non si da pace. Lunedì cadranno 45 mm di pioggia. Oggi ne erano previsti solo 2, ma siamo già ben oltre.
Alcune foto scattate tra ieri e oggi. Ma non rendono l'idea. Così come non è mai la distruzione che prevale. Accanto alle frane, due metri dietro l'angolo, il locale aperto con dentro avventori a bere il caffè. E' la guerra. Anastasia, profuga sociale, è morta in guerra.
Evangelia è disperata. Il 6 novembre, mi scrive, ha sognato il funerale di Anastasia. E non si da pace. Lunedì cadranno 45 mm di pioggia. Oggi ne erano previsti solo 2, ma siamo già ben oltre.
Alcune foto scattate tra ieri e oggi. Ma non rendono l'idea. Così come non è mai la distruzione che prevale. Accanto alle frane, due metri dietro l'angolo, il locale aperto con dentro avventori a bere il caffè. E' la guerra. Anastasia, profuga sociale, è morta in guerra.