sabato 27 aprile 2013
LA NOTTE DI GRILLO
Con livore, con indignazione, con presa di coscienza, Grillo pubblica quanto segue sul suo blog.
Non era stato difficile capire che i 5S non contavano più nulla nel momento in cui ci si accingeva a votare per il presidente della Repubblica. Ora si ritrovano sotto schiaffo. Possono solo sperare in una implosione del governo. Che non è di programma, ma politico. In teoria potrebbe durare tutta la legislatura. A quel punto Grillo sarebbe destinato a scomparire. Più in generale, ha ragione su una cosa: 5S rappresenta l'unica opposizione. SEL e LEGA sono una fake-opposition.
Sono convinto che 5S, dopo due mesi di errori, porta una grande responsabilità per la situazione in cui ci siamo ritrovati. Bersani era l'uomo giusto e un governo PD-5S avrebbe ridato forza al paese. Ma il movimento non è nato per questo, bensì per mandare tutti a casa. Grande coerenza. Piccoli orizzonti.
La notte della Repubblica, di Beppe Grillo
Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio. Né più e né meno dei 350.000 che firmarono per la legge popolare Parlamento Pulito che non è mai stata discussa in Parlamento dal 2007 e dopo due legislature è decaduta. Il M5S non può governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione. L'offerta di un governo condiviso con il pdmenoelle con l'elezione di Rodotà, un presidente della Repubblica indipendente e incorruttibile, non è stata minimamente valutata. Eppure sarebbe stato l'inizio di un nuovo giorno, del rinnovamento del Paese. E ora, dopo l'osceno colloquio notturno a tre, in cui due persone, Berlusconi e Bersani, hanno deciso tutto, governo, presidenze della Repubblica, programma, al cospetto dell'insigne presenza di Napolitano, il M5S non vedrà rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI. Andranno all'opposizione farlocca della Lega e di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle. Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare.
Lo scorso sabato la folla ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare. Si era radunata spontaneamente. Erano cittadini che si sentivano impotenti, esclusi da qualsiasi rappresentanza, da ogni decisione. Persone che vivono sulla loro pelle e su quella dei loro familiari una crisi economica senza precedenti nella storia repubblicana. I responsabili di quella crisi ora si pongono a salvatori della Patria senza alcun senso del pudore. Ci ridono in faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al riparo delle loro scorte. "Noi siamo noi e voi non siete un cazzo". Quanto pensate che potrà tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la volontà popolare? Sei mesi? Un anno?
Il M5S subisce attacchi vergognosi ogni giorno da giornalisti prezzolati, attacchi furibondi che si sono intensificati dopo le elezioni. Chiunque faccia parte del M5S, o anche si avvicini, è colpito sul piano personale e nessuno si indigna. Per il Palazzo è normale che questi parvenu della democrazia siano sbeffeggiati, insultati, derisi. Le mail private di molti parlamentari del M5S sono state trafugate, foto, filmati, corrispondenze. In un altro Paese sarebbe il primo titolo per giorni. Se fosse successo al Pdl, a Cicchitto, Ghedini, Brunetta i giornali e i telegiornali e i telegiornali avrebbero gridato all'attentato alla sicurezza nazionale. Per il M5S solo scherno o silenzio. Anche il silenzio del presidente della Repubblica del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino.
venerdì 26 aprile 2013
PUSSY RIOT ANCORA IN CARCERE
Un tribunale russo ha respinto l'appello per la scarcerazione anticipata di Nadja [Nadezhda] Tolokonnikova, del gruppo Pussy Riot, in carcere dal marzo 2012 e che sta scontando una condanna a due anni.
Il giudice Lidija Jakovleva ha respinto la richiesta perché non ha riconosciuto alla Tolokonnikova la buona condotta: "non ha sempre seguito le regole comportamentali imposte dal regolamento carcerario".
L'avvocato Irina Khrunova presenterà ricorso con la motivazione che il giudice non ha permesso al collegio difensivo di fare le dichiarazioni finali prima della sentenza.
La Tolokonnikova e le altre due componenti le Pussy Riot sono state condannate a pene detentive con l'accusa di teppismo motivato da odio religioso. Una di loro, Ekaterina Samutsevich, ha visto la propria pena sospesa in appello l'anno scorso.
La Tolokonnikova ha detto alla corte che la colonia prigione dove sta scontando la condanna non ha appoggiato la sua richiesta di liberazione anticipata perché "non si è pentita". La legge russa, tra l'altro, non prevede il pentimento come condizione necessaria a un rilascio anticipato.
Nella sua testimonianza, il direttore della colonia penale ha descritto la Tolokonnikova come "insensibile all'etica e alla coscienza" e come una donna che "pensa solo a se stessa".
La Tolokonnikova ha una figlia di cinque anni che in questo momento si trova con i nonni.
CHERNOBYL
Chernobyl, Ucraina, 26 aprile 1986.
Il 25 aprile 1986 era stato programmato il blocco della quarta unità della Centrale nucleare di Chernobyl per una manutenzione programmata. Durante le quali venivano condotte delle operazioni non standardizzate allo scopo di provare soluzioni innovative in caso di problemi. Il 25 aprile l'obiettivo era una prova del cosiddetto regime di "inerzia rotore di una turbina" come ulteriore alimentazione di emergenza. La modalità "ruota libera" avrebbe permesso di utilizzare l'energia cinetica del rotore di una turbina per fornire nuova potenza (PAN). Questo esperimento era stato compiuto a Chernobyl già quattro volte e aveva manifestato sempre una serie di problemi di non facile soluzione.
Alle 3:47 del mattino del 25 aprile la potenza del quarto reattore venne ridotta di circa il 50%. In conformità con il programma venne disattivato il il sistema di raffreddamento di emergenza del nucleo.
Dopo un ulteriore calo della potenza, si è cominciato progressivamente a dare nuova potenza al reattore, che è andato vicino al margine di rischio. Dopo alcune ore di continui interventi, due esplosioni a distanza di tre secondi una dall'altra hanno completamente distrutto il reattore la mattina del 26 alle ore 1:23:47-1:23:50.
L'allarme venne dato ufficialmente il 27 aprile: si informò la popolazione dell'incidente alla Centrale Nucleare e si chiese a tutti di lasciare la zona a cominciare dalle ore 14. L'evacuazione sarebbe stata portata a termine con l'aiuto della polizia locale e dei rappresentanti del partito comunista.
Secondo i dati ufficiali delle Nazioni Unite i morti sarebbero stati 58 e i contaminati 4.000. In realtà, 3 milioni di bambini hanno richiesto cure mediche e altri moriranno in modo prematuro. Dati ufficiosi parlano di 200.000 morti tra Bielorussia e Ucraina tra il 1990 e il 2004. In questi stessi anni l'incremento dell'incidenza dei tumori è stato del 50% rispetto al passato.
La nube radioattiva prodotta dall'esplosione ha disperso per 14 paesi il cesio 137, che decade dopo 30 anni.
Di recente la studiosa fiorentina Elena Dundovich ha pubblicato un libro sulla vicenda.
Medaglia commemorativa in occasione del 25 anniversario della catastrofe. "Per il coraggio e la carità" |
giovedì 25 aprile 2013
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