venerdì 23 gennaio 2015
giovedì 22 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015
SUPERCAZZOLUM
PRIMA ERA PORCELLUM, POI, ITALICUM, QUINDI SUPERCANGURUM, INIFINE ESPOSITUM.
GOTOR PROPONE IL SUPERCAZZOLUM
martedì 20 gennaio 2015
ASSOCIAZIONE PRIVATA DI SOCIOLOGIA (NAZIONALE)
Su questo blog si è più volte detto che la SISSCO (SOCIETA' ITALIANA PER LO STUDIO DELLA STORIA CONTEMPORANEA) è una associazione privata e rappresenta solo se stessa, non la storia contemporanea italiana.
Stesso discorso vale per l'Associazione Nazionale Sociologi: rappresenta se stessa. La quale, però, ha comunque aperto il pastrano per puntualizzare con una pisciatina sull'incarico a Francesco Caruso. La si riporta così come diffusa dall'Ansa, sperando si tratti di un errore.
Un'analisi sulle attività di natura didattico - culturale della Sociologia in Calabria è stata al centro di una riflessione del Direttivo regionale Ans, soprattutto alla luce delle ultime vicende che hanno visto protagonista la Facoltà di Sociologia dell'Università "Magna Grecia" di Catanzaro.
"Avevamo salutato positivamente - è scritto in una nota - l'istituzione di una Facoltà di Sociologia anche all'Università di Catanzaro, nella convinzione che anche il Calabria si potessero evidenziare le eccellenze culturali presenti sul territorio. Il fatto, poi, che questo fosse avvenuto in una fase storica in cui era in corso l'iter per il riconoscimento delle professionalità dei Sociologi, conclusosi con l'inserimento dell'Ans tra le associazioni professionali non regolamentate da apposito ordine (in applicazione del decreto lgs 206/2007 che recepiva la direttiva 2005/36/CE), ci aveva convinto della possibilità di avviare un dialogo costruttivo e proficuo con gli atenei regionali".
"Ci chiediamo - proseguono i sociologi dell'Ans - come mai sono state utilizzati i criteri di scelta che allo stato attuale promuovono la cultura senza promuovere l'esempio? Tutto questo ha provocato un infuocato dibattito sulla scelta del dott.
Francesco Saverio Caruso alla cattedra di Sociologia dell'Ambente e del Territorio. Il nostro non vuole, assolutamente, essere un intervento nel merito. Per questo sgombriamo il campo da qualsiasi retro pensiero afferente alle attività personali e alle convinzioni politiche dell'on. Caruso, tuttavia riteniamo di stigmatizzare il mancato coinvolgimento dell'Ans che, proprio in ragione della mancanza di un ordine professionale dei sociologi, dovrebbe rappresentare un interlocutore privilegiato anche per le comunità accademiche.
Nessuno, ovviamente, intendere violare o mettere in discussione il principio di autonomia delle istituzioni universitarie o, cosa ancora più discutibile, avviare strumentalizzazioni di natura politica, ma solo auspicare per il futuro un effettivo coordinamento tra le due realtà, Università e Associazione Nazionale Sociologi, perché solo lavorando in sinergia si possono creare vere opportunità occupazionali per i sociologi calabresi". (ANSA)
Stesso discorso vale per l'Associazione Nazionale Sociologi: rappresenta se stessa. La quale, però, ha comunque aperto il pastrano per puntualizzare con una pisciatina sull'incarico a Francesco Caruso. La si riporta così come diffusa dall'Ansa, sperando si tratti di un errore.
Un'analisi sulle attività di natura didattico - culturale della Sociologia in Calabria è stata al centro di una riflessione del Direttivo regionale Ans, soprattutto alla luce delle ultime vicende che hanno visto protagonista la Facoltà di Sociologia dell'Università "Magna Grecia" di Catanzaro.
"Avevamo salutato positivamente - è scritto in una nota - l'istituzione di una Facoltà di Sociologia anche all'Università di Catanzaro, nella convinzione che anche il Calabria si potessero evidenziare le eccellenze culturali presenti sul territorio. Il fatto, poi, che questo fosse avvenuto in una fase storica in cui era in corso l'iter per il riconoscimento delle professionalità dei Sociologi, conclusosi con l'inserimento dell'Ans tra le associazioni professionali non regolamentate da apposito ordine (in applicazione del decreto lgs 206/2007 che recepiva la direttiva 2005/36/CE), ci aveva convinto della possibilità di avviare un dialogo costruttivo e proficuo con gli atenei regionali".
"Ci chiediamo - proseguono i sociologi dell'Ans - come mai sono state utilizzati i criteri di scelta che allo stato attuale promuovono la cultura senza promuovere l'esempio? Tutto questo ha provocato un infuocato dibattito sulla scelta del dott.
Francesco Saverio Caruso alla cattedra di Sociologia dell'Ambente e del Territorio. Il nostro non vuole, assolutamente, essere un intervento nel merito. Per questo sgombriamo il campo da qualsiasi retro pensiero afferente alle attività personali e alle convinzioni politiche dell'on. Caruso, tuttavia riteniamo di stigmatizzare il mancato coinvolgimento dell'Ans che, proprio in ragione della mancanza di un ordine professionale dei sociologi, dovrebbe rappresentare un interlocutore privilegiato anche per le comunità accademiche.
Nessuno, ovviamente, intendere violare o mettere in discussione il principio di autonomia delle istituzioni universitarie o, cosa ancora più discutibile, avviare strumentalizzazioni di natura politica, ma solo auspicare per il futuro un effettivo coordinamento tra le due realtà, Università e Associazione Nazionale Sociologi, perché solo lavorando in sinergia si possono creare vere opportunità occupazionali per i sociologi calabresi". (ANSA)
lunedì 19 gennaio 2015
DUE RAGAZZE CORAGGIOSE
A distanza di dieci anni si ripetono esattamente nelle forme e nei contenuti le stesse polemiche che seguirono la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. E i cretini imbecilli che sparano cazzate sono sempre gli stessi. Non dico di sentirsi in colpa perché stanno a casa a non fare un cazzo o, al più, a seguire i talk show, mentre due giovani partono perché credono in grandi valori, quello non lo pretendo. Ma il pudore di tacere di fronte a tanto coraggio, dato anche dall'incoscienza e dal sogno (ma senza queste cose non si va da nessuna parte), coraggio che queste due ragazze hanno per decine e decine di stronzi che aprono bocca e respirano perché altrimenti morirebbero (dunque per un riflesso condizionato), quel pudore ve lo dovevano insegnare da piccoli. E invece avete avuto dei genitori di merda e un'infanzia tremenda.
domenica 18 gennaio 2015
IO SONO FRANCESCO
Francesco Caruso è un assegnista del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, al quale afferisco.
Di recente è tornato sulle pagine di molti giornali perché l'incarico ricevuto dall'Università della Magna Grecia di un contratto come professore di Sociologia è stato contestato dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro e dal segretario regionale del Coisp, un sindacato di Polizia (in basso, molto in basso al post, le loro dichiarazioni).
Proprio oggi dal Dipartimento si chiede solidarietà per Caruso tramite una mail inviata a tutti coloro che in qualche modo ci lavorano. Fuori dal coro (in diversi si sono affrettati a rispondere) IO NON POSSO. Per un motivo molto banale: in questo caso specifico, mi sento Caruso e riesce difficile essere solidali a sé stessi. Potrei esserlo per altro: perché Francesco muove i primi passi in un ambiente opaco, certo! o anche perché nell'Università si ripropone sotto forme insidiose lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Bene! Ma se viene messa in discussione dalla politica o dalle forze dell'ordine e repressione l'autonomia di una scelta del tutto leggittima e contestabile solo ed esclusivamente - casomai - nel merito del curriculum universitario di Caruso, in questo caso non posso fare altro che sentirmi lui.
Per essere chiari, non sono di quelli che hanno scritto "je suis Charlie", (basta cercare sul blog); né mi sento Zelig. Proprio non me ne frega un gran che di essere alla moda. Ma sono pronto a sottoscrivere, anche dall'America, per come l'ultimo degli ultimi, in fondo alla lista, un eventuale documento del mio Dipartimento (cosa che solitamente mi riesce difficile), se fosse diffuso alla stampa un foglio bianco con su scritto:
NOI SIAMO FRANCESCO (o lo stesso concetto con altre parole, tipo: siamo molto preoccupati di contanto rumore ingiustificato. L'università è una istituzione libera e indipendente e tale vuore restare, le formule sono infinite)
Perché Francesco, e con lui quelli che vogliono ancora vedere una Università libera e cristallina, non abbiamo bisogno di solidarietà (credo), ma di responsabilità. E la responsabilità ha un prezzo, molto molto alto. Si assume. Tra l'altro, anche la solidarità non ha nulla a che vedere con una firma in fondo a un appello. La solidarietà è un fatto attivo (vedi i contratti di solidarietà per esempio), si fa con azioni, in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.
Segue uno degli articoli scritti su Caruso pochi giorni fa.
«Cattivi maestri che salgono in cattedra? No grazie». È la risposta del segretario regionale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, all'affidamento di una cattedra universitaria a Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione comunista e leader dei no global campani. Insegnerà, nello specifico, Sociologia dell'ambiente e del territorio all'Università Magna Grecia in Calabria. L’intervento del sindacato di polizia segue la polemica sollevata dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro Ivan Cardamone, che aveva dichiarato «L’ex no global Caruso passato alle cronache per aver definito 'assassino' il professore Marco Biagi, poi ucciso dalle Brigate rosse, ha una lunga serie di precedenti penali a suo carico, che vanno dall’associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato alla rapina, dall’aggressione a un poliziotto all’interruzione di pubblico servizio. Non entro nel merito della decisione con cui la commissione ha assegnato l’incarico a Caruso, al quale non faranno sicuramente difetto le competenze accademiche, ma sento il dovere di sottolineare che, forse, sarebbe stato il caso di proporre una figura meno controversa per l’incarico nel corso di laurea di sociologia».
http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=75396
Di recente è tornato sulle pagine di molti giornali perché l'incarico ricevuto dall'Università della Magna Grecia di un contratto come professore di Sociologia è stato contestato dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro e dal segretario regionale del Coisp, un sindacato di Polizia (in basso, molto in basso al post, le loro dichiarazioni).
Proprio oggi dal Dipartimento si chiede solidarietà per Caruso tramite una mail inviata a tutti coloro che in qualche modo ci lavorano. Fuori dal coro (in diversi si sono affrettati a rispondere) IO NON POSSO. Per un motivo molto banale: in questo caso specifico, mi sento Caruso e riesce difficile essere solidali a sé stessi. Potrei esserlo per altro: perché Francesco muove i primi passi in un ambiente opaco, certo! o anche perché nell'Università si ripropone sotto forme insidiose lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Bene! Ma se viene messa in discussione dalla politica o dalle forze dell'ordine e repressione l'autonomia di una scelta del tutto leggittima e contestabile solo ed esclusivamente - casomai - nel merito del curriculum universitario di Caruso, in questo caso non posso fare altro che sentirmi lui.
Per essere chiari, non sono di quelli che hanno scritto "je suis Charlie", (basta cercare sul blog); né mi sento Zelig. Proprio non me ne frega un gran che di essere alla moda. Ma sono pronto a sottoscrivere, anche dall'America, per come l'ultimo degli ultimi, in fondo alla lista, un eventuale documento del mio Dipartimento (cosa che solitamente mi riesce difficile), se fosse diffuso alla stampa un foglio bianco con su scritto:
NOI SIAMO FRANCESCO (o lo stesso concetto con altre parole, tipo: siamo molto preoccupati di contanto rumore ingiustificato. L'università è una istituzione libera e indipendente e tale vuore restare, le formule sono infinite)
Perché Francesco, e con lui quelli che vogliono ancora vedere una Università libera e cristallina, non abbiamo bisogno di solidarietà (credo), ma di responsabilità. E la responsabilità ha un prezzo, molto molto alto. Si assume. Tra l'altro, anche la solidarità non ha nulla a che vedere con una firma in fondo a un appello. La solidarietà è un fatto attivo (vedi i contratti di solidarietà per esempio), si fa con azioni, in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.
Segue uno degli articoli scritti su Caruso pochi giorni fa.
«Cattivi maestri che salgono in cattedra? No grazie». È la risposta del segretario regionale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, all'affidamento di una cattedra universitaria a Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione comunista e leader dei no global campani. Insegnerà, nello specifico, Sociologia dell'ambiente e del territorio all'Università Magna Grecia in Calabria. L’intervento del sindacato di polizia segue la polemica sollevata dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro Ivan Cardamone, che aveva dichiarato «L’ex no global Caruso passato alle cronache per aver definito 'assassino' il professore Marco Biagi, poi ucciso dalle Brigate rosse, ha una lunga serie di precedenti penali a suo carico, che vanno dall’associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato alla rapina, dall’aggressione a un poliziotto all’interruzione di pubblico servizio. Non entro nel merito della decisione con cui la commissione ha assegnato l’incarico a Caruso, al quale non faranno sicuramente difetto le competenze accademiche, ma sento il dovere di sottolineare che, forse, sarebbe stato il caso di proporre una figura meno controversa per l’incarico nel corso di laurea di sociologia».
http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=75396
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