Francesco Caruso è un assegnista del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, al quale afferisco.
Di recente è tornato sulle pagine di molti giornali perché l'incarico ricevuto dall'Università della Magna Grecia di un contratto come professore di Sociologia è stato contestato dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro e dal segretario regionale del Coisp, un sindacato di Polizia (in basso, molto in basso al post, le loro dichiarazioni).
Proprio oggi dal Dipartimento si chiede solidarietà per Caruso tramite una mail inviata a tutti coloro che in qualche modo ci lavorano. Fuori dal coro (in diversi si sono affrettati a rispondere) IO NON POSSO. Per un motivo molto banale: in questo caso specifico, mi sento Caruso e riesce difficile essere solidali a sé stessi. Potrei esserlo per altro: perché Francesco muove i primi passi in un ambiente opaco, certo! o anche perché nell'Università si ripropone sotto forme insidiose lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Bene! Ma se viene messa in discussione dalla politica o dalle forze dell'ordine e repressione l'autonomia di una scelta del tutto leggittima e contestabile solo ed esclusivamente - casomai - nel merito del curriculum universitario di Caruso, in questo caso non posso fare altro che sentirmi lui.
Per essere chiari, non sono di quelli che hanno scritto "je suis Charlie", (basta cercare sul blog); né mi sento Zelig. Proprio non me ne frega un gran che di essere alla moda. Ma sono pronto a sottoscrivere, anche dall'America, per come l'ultimo degli ultimi, in fondo alla lista, un eventuale documento del mio Dipartimento (cosa che solitamente mi riesce difficile), se fosse diffuso alla stampa un foglio bianco con su scritto:
NOI SIAMO FRANCESCO (o lo stesso concetto con altre parole, tipo: siamo molto preoccupati di contanto rumore ingiustificato. L'università è una istituzione libera e indipendente e tale vuore restare, le formule sono infinite)
Perché Francesco, e con lui quelli che vogliono ancora vedere una Università libera e cristallina, non abbiamo bisogno di solidarietà (credo), ma di responsabilità. E la responsabilità ha un prezzo, molto molto alto. Si assume. Tra l'altro, anche la solidarità non ha nulla a che vedere con una firma in fondo a un appello. La solidarietà è un fatto attivo (vedi i contratti di solidarietà per esempio), si fa con azioni, in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.
Segue uno degli articoli scritti su Caruso pochi giorni fa.
«Cattivi maestri che salgono in cattedra? No grazie». È la risposta del segretario regionale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, all'affidamento di una cattedra universitaria a Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione comunista e leader dei no global campani. Insegnerà, nello specifico, Sociologia dell'ambiente e del territorio all'Università Magna Grecia in Calabria. L’intervento del sindacato di polizia segue la polemica sollevata dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro Ivan Cardamone, che aveva dichiarato «L’ex no global Caruso passato alle cronache per aver definito 'assassino' il professore Marco Biagi, poi ucciso dalle Brigate rosse, ha una lunga serie di precedenti penali a suo carico, che vanno dall’associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato alla rapina, dall’aggressione a un poliziotto all’interruzione di pubblico servizio. Non entro nel merito della decisione con cui la commissione ha assegnato l’incarico a Caruso, al quale non faranno sicuramente difetto le competenze accademiche, ma sento il dovere di sottolineare che, forse, sarebbe stato il caso di proporre una figura meno controversa per l’incarico nel corso di laurea di sociologia».
http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=75396
Di recente è tornato sulle pagine di molti giornali perché l'incarico ricevuto dall'Università della Magna Grecia di un contratto come professore di Sociologia è stato contestato dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro e dal segretario regionale del Coisp, un sindacato di Polizia (in basso, molto in basso al post, le loro dichiarazioni).
Proprio oggi dal Dipartimento si chiede solidarietà per Caruso tramite una mail inviata a tutti coloro che in qualche modo ci lavorano. Fuori dal coro (in diversi si sono affrettati a rispondere) IO NON POSSO. Per un motivo molto banale: in questo caso specifico, mi sento Caruso e riesce difficile essere solidali a sé stessi. Potrei esserlo per altro: perché Francesco muove i primi passi in un ambiente opaco, certo! o anche perché nell'Università si ripropone sotto forme insidiose lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Bene! Ma se viene messa in discussione dalla politica o dalle forze dell'ordine e repressione l'autonomia di una scelta del tutto leggittima e contestabile solo ed esclusivamente - casomai - nel merito del curriculum universitario di Caruso, in questo caso non posso fare altro che sentirmi lui.
Per essere chiari, non sono di quelli che hanno scritto "je suis Charlie", (basta cercare sul blog); né mi sento Zelig. Proprio non me ne frega un gran che di essere alla moda. Ma sono pronto a sottoscrivere, anche dall'America, per come l'ultimo degli ultimi, in fondo alla lista, un eventuale documento del mio Dipartimento (cosa che solitamente mi riesce difficile), se fosse diffuso alla stampa un foglio bianco con su scritto:
NOI SIAMO FRANCESCO (o lo stesso concetto con altre parole, tipo: siamo molto preoccupati di contanto rumore ingiustificato. L'università è una istituzione libera e indipendente e tale vuore restare, le formule sono infinite)
Perché Francesco, e con lui quelli che vogliono ancora vedere una Università libera e cristallina, non abbiamo bisogno di solidarietà (credo), ma di responsabilità. E la responsabilità ha un prezzo, molto molto alto. Si assume. Tra l'altro, anche la solidarità non ha nulla a che vedere con una firma in fondo a un appello. La solidarietà è un fatto attivo (vedi i contratti di solidarietà per esempio), si fa con azioni, in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.
Segue uno degli articoli scritti su Caruso pochi giorni fa.
«Cattivi maestri che salgono in cattedra? No grazie». È la risposta del segretario regionale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, all'affidamento di una cattedra universitaria a Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione comunista e leader dei no global campani. Insegnerà, nello specifico, Sociologia dell'ambiente e del territorio all'Università Magna Grecia in Calabria. L’intervento del sindacato di polizia segue la polemica sollevata dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro Ivan Cardamone, che aveva dichiarato «L’ex no global Caruso passato alle cronache per aver definito 'assassino' il professore Marco Biagi, poi ucciso dalle Brigate rosse, ha una lunga serie di precedenti penali a suo carico, che vanno dall’associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato alla rapina, dall’aggressione a un poliziotto all’interruzione di pubblico servizio. Non entro nel merito della decisione con cui la commissione ha assegnato l’incarico a Caruso, al quale non faranno sicuramente difetto le competenze accademiche, ma sento il dovere di sottolineare che, forse, sarebbe stato il caso di proporre una figura meno controversa per l’incarico nel corso di laurea di sociologia».
http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=75396
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