Il 17 gennaio 1943 comincia la ritirata dell'ARMIR dalla Russia.
Grazie al coraggio di alcuni reparti alpini, si riuscirà per ben tre volte a rompere l'accerchiamento sovietico e, alla fine, a riportare a casa la maggior parte di quei contadini travestiti da soldati, ignari del mondo e della guerra.
Giovane intellettuale, comodo e prossimo ad iscriversi all'università, scriveva così nel 1941 un uomo che avrebbe giocato un ruolo fondamentale in seguito
Grazie al coraggio di alcuni reparti alpini, si riuscirà per ben tre volte a rompere l'accerchiamento sovietico e, alla fine, a riportare a casa la maggior parte di quei contadini travestiti da soldati, ignari del mondo e della guerra.
NAPOLITANO è quella a sinistra |
«L’Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro sicuro Alleato [è] lanciato alla conquista della Russia vi è la necessità assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco, allo scopo di far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulla barbarie dei territori orientali.»
Lui era GIORGIO NAPOLITANO, in “BÒ”, giornale universitario del GUF di Padova, Luglio 1941.
Un uomo così non sarebbe MAI dovuto salire al Colle. Nella vita si fanno tanti errori. Alcuni, però sono imperdonabili nella vita pubblica di un paese.
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