giovedì 8 marzo 2012

Fantasmi su Mosca

La Chiesa di San Basilio, Piazza Rossa
E' nota oggi qualche nuova informazione sul meccanismo che ha permesso, a dire dell'opposizione, a Putin di vincere al primo turno le elezioni presidenziali.
Nelle grandi città sarebbero stati formati alcuni seggi elettorali "fantasma", indicati sulla carta con numero e plesso di appartenenza, ma non raggiunti fisicamente da nessun osservatore indipendente o rappresentante di lista.
Alla fine della giornata elettorale, questi seggi "fantasma" hanno però prodotto un verbale, che si è unito agli altri del plesso e ha fatto media.

Vediamo un esempio. Il plesso X era formato da cinque seggi: quattro visibili, reali, uno "fantasma". I quattro seggi reali hanno verbalizzato un risultato che mediamente vedeva Putin sotto la soglia del 50%. Il seggio "fantasma", lo dava al 90%. Grazie a questa correzione, il candidato poi eletto usciva dal plesso con più del 60% dei voti.

Su questa ipotesi di brogli stanno lavorando a Mosca e a San Pietroburgo le opposizioni unite. Come ho già scritto, la prospettiva di un annullamento delle elezioni è da escludere. Resterebbe il dato storico (tutti i ricorsi sono registrati, fotocopiati e archiviati da diverse Organizzazioni non governative), e quello politico, in questo momento più importante: per la prima volta dalla dissoluzione dell'Urss, la società civile russa ha preso coscienza di sé e ha portato in piazza persone che mai in precedenza si erano occupate di politica. Il regime non si aspettava questa mobilitazione e ha risposto con la solita arma, la repressione. Di un movimento di opposizione che, tradizionalmente, in Russia è non violento.

Le autorità hanno spostato centinaia di poliziotti dalla provincia nelle due capitali russe. Molti di loro non sapevano dove si trovavano, dove dovevano portare i fermati, chi era il responsabile della celere. Spostati dalla provincia per non rischiare che conoscessero i fermati. Spostati e riportati in sede a cose fatte.

Mosca, secondo testimonianze che ho raccolto ieri, è irriconoscibile. Il centro è presidiato e i controlli personali in notevole aumento. Le zone più "pericolose" sono le stazioni delle metropolitane, dove la richiesta di documenti è costante.

A San Pietroburgo si respira un'aria meno tesa. I controlli non mancano, ma si sente la lontananza dal centro del potere.


















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