Oggi, 6 marzo 2012, decine di osservatori indipendenti e rappresentanti dei candidati accreditati nei seggi di San Pietroburgo si sono recati presso il Centro di Ricerca Memorial, in via Rubinstein 23, per incontrare un gruppo di avvocati. Insieme preparano i ricorsi per le violazioni della legge elettorale di cui sono stati testimoni od oggetto. Le violazioni più palesi si sarebbero consumate dopo la chiusura dei seggi, quando gli scrutini dei voti davano in vantaggio Putin, ma sotto la soglia del 50% più 1. Sarebbero stati stilati più protocolli con voti "registrati" in modo da consentire al neoeletto di superare il quorum al primo turno. Ovunque. Secondo gli stessi osservatori, però, non ci sono elementi sufficienti per invalidare il risultato ufficiale. L'iter giudiziario è lungo e la commissione elettorale centrale, dicono, non è del tutto neutrale. Resta, importante, il dato politico. L'imperativo era quello della vittoria di Putin al primo turno. Presidenti di sezione o di plessi elettorali, lontani dalla politica o dallo stesso neoeletto, avrebbero svolto il lavoro nella direzione desiderata al Cremlino, pur di finire in fretta e non avere problemi. Sempre secondo la valutazione dell'opposizione, i risultati reali vedrebbero Putin al 45,40%, seguito dal miliardario Michail Prochorov al 21 (ufficialmente al 7) e dal comunista Zjuganov al 19,42 (ufficialmente al 17%).
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Giuristi al lavoro |
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Gli avvocati nei locali di Memorial |
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Osservatori e rappresentanti in attesa del turno |
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Locali di Memorial SPb |
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La Biblioteca di Memorial |
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Parte dell'Archivio dell'associazione non governativa |
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