DA BARUDA.NET |
Alessia Salamina, che ringrazio, ha commentato così un post sulla vicenda dello scortato e del prigioniero [qui l'ordinanza di archiviazione della causa penale intentata da Saviano contro Paolo Persichetti
http://insorgenze.wordpress.com/2013/01/23/persichetti-ha-utilizzato-fonti-attendibili-il-gip-archivia-la-querela-di-saviano-contro-lex-brigatista/
Ecco comunque il commento di Alessia:
Gentile Marco,
questa mattina -o pomeriggio- ho scritto per la seconda volta un breve post sul profilo facebook di Roberto Saviano, chiedendo spiegazioni riguardo la faccenda Impastato. Immaginavo che non avrei ricevuto alcuna risposta, tuttavia ho posto la domanda senza ostilita', senza l'ombra della piu' lieve ironia. Soltanto esercitando il mio diritto a sapere. Ho ricontrollato il profilo di Saviano dopo alcune ore e ho trovato come unico, ma apprezzatissimo, segno il suo "Mi piace" al mio post. Come puo' vedere ho curiosato (spero non la infastidisca) tra le sue carte virtuali e ho scoperto il suo blog che contiene un aggiornamento sul caso a me caro.
La faccio breve: mi riassumerebbe la risposta/giustificazione di Saviano? Che cosa gliela ha resa cosi deludente come sembra dal suo post?
La ringrazio e buon lavoro.
Alessia Salamina
Stamattina in tutta fretta ho aggiunto un paio di commenti, promettendo un post. Poi, è intervenuta Luisa Impastato, che riporto. Mi pare decisiva. Sottolineo proprio quel "letterario" e gli dò il senso di "letteratura". Come avevo scritto già, molto tempo fa, su questo blog. E non credo fossi così lontano dal vero.
http://primadellapioggia.blogspot.it/2011/11/anna-e-lo-scrittore.html
Luisa Impastato Scusate l’intrusione, ma credo che si stia tentando di innescare anche in questo caso, e al contrario, la cosiddetta macchina del fango. Se la memoria non m’inganna, ricordo che la rettifica che era stata chiesta a Saviano ( e che lui ha rifiutato) fosse relativa ad una sua affermazione che ha ingiustamente ridotto a poco il grandissimo lavoro svolto dalla mia famiglia, dal centro Impastato ( che ha chiesto la rettifica) e dai compagni, per pervenire ad una giustizia che, ha si impiegato più di 20 anni per compiersi, ma che poco ha avuto a che fare col film “i cento passi”. il film ha di certo contribuito ad amplificare la storia di mio zio sul circuito nazionale, ma è arrivato dopo una lotta ventennale per tentare di mantenere viva la memoria di Peppino. Era questa l’inesattezza che gli si contestava. Inoltre credo pure di ricordare che mio padre fosse stato già prima invitato alla trasmissione ” vieni via con me” , invito rimandato a data da destinarsi proprio in seguito alla vicenda sopra riportata; a quel punto pensammo, se non ricordo male, che si sarebbe potuto chiarire tranquillamente il tutto proprio in occasione della partecipazione alla trasmissione, ma , come dicevo, ciò non avvenne più. Un altro momento che ricordo, anche con affetto, e’ stata l’iniziativa di cui Roberto parla,organizzata in pizzeria. Io,sinceramente, sono certa che lessi il libro ( che mi feci pure timidamente firmare) solo dopo l’incontro e ricordo che con mia madre commentammo quello scritto che trovammo un po’ romanzato: in effetti mia nonna non aveva il telefono e non chiamava mai nessuno ( se non erro nel libro non è specificato che qualcuno era li e le abbia passato il telefono). Con mia madre riflettevamo su una descrizione di mia nonna che poco la rappresentava così come la conoscevamo noi , per questo pensammo che fosse un tantino enfatizzata ( magari non del tutto falsa, per carità, ma molto letteraria) . Ma ne apprezzammo comunque il pensiero (personalmente ricordare anche mia nonna lo trovo determinante). Mi sono permessa di ” intromettermi” perché anche io sono tra quelli che non riesce a resistere, se legge delle inesattezze o delle illazioni che poco hanno a che fare con la realtà ( chi conosce i “protagonisti” di questa storia sa benissimo che non pubblicizzano un prodotto, ma portano in tutta Italia la memoria storica di Peppino e di mia nonna, avendo in cambio una gratificazione data soprattutto dai tanti che dopo 35 anni ne sposano ancora la causa). Ho scritto tutto d’un fiato, per cui mi scuso anche per eventuali errori. con rispetto.
Luisa Impastato.
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