Richiesta di arresto per il senatore Lusi. In un precedente post, su questo blog, avevo raccontato la sua storia da giovane [http://primadellapioggia.blogspot.it/2012/02/luigi-lusi.html].
Vi si parlava, allora, di un suo amico, fratello di un noto giornalista di Repubblica. Con un certo disagio leggo che il suo nome è saltato fuori, perché risulta tra gli indagati di cui il pubblico ministero chiede l'arresto: Francesco Piva. Ne sono molto dispiaciuto, anche perché stamattina ho saputo che Francesco è molto malato. Spero si tenga conto delle sue condizioni. Noi siamo contro il carcere. A maggior ragione se si tratta di una persona in difficoltà. Da notare che la consorteria dei giornalisti, e questo non è un bene, ha evitato di collegarlo a "Repubblica". Se fosse stato il fratello di un noto imprenditore, al contrario, non ci sarebbero stati dubbi.
Per quanto riguarda Lusi, ha dichiarato di essere un "vulcano inesploso", e gli credo. Come si può credere, prosegue "che io per dodici anni abbia deciso, da solo, dove dovevano andare i soldi". Lusi ha firmato tutto ciò che è uscito dalle casse della Margherita dal 2001 al 2011, ma "chi mi ha detto di farlo"? Questo è l'argomento. e prosegue: "Penso che questo paese non ha capito come funzionano i partiti. Funzionano con sistemi che spesso sono leciti e a volte, invece, sono border line. il confine è labile e soggettivo".
Una dichiarazione forte. Importante (aggettivo che detesto per l'uso che se ne fa, ma qui ci va bene, almeno secondo me). Certo che sappiamo come funzionano i partiti. Io almeno dagli anni Ottanta, da quando c'ero dentro e vedevo con i miei occhi i giri di uomini. Non di soldi, ma il marcio era visibile a occhio nudo. Pensavo, allora, che dietro agli uomini ci fosse solo il potere e la sua gestione. Ero ingenuo. Non si dà potere senza denaro. E il denaro, a volte, corrompe. La giunta del Senato per le immunità, di cui Lusi faceva parte, ma dalla quale si è dimesso a febbraio, deciderà presto sulla richiesta di arresto. Il suo ex partito voterà a favore. Il presidente, Marco Follini, anche. Lusi spera nel garantismo del Pdl. E forse nella cattiva coscienza della Lega. Staremo a vedere.
Ma, forse, non è ora che parli un po'?
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