mercoledì 25 gennaio 2012

Morto il grande regista greco Thodoros Angelopoulos

Thodoros Angelopoulos


Thodoros Angelopoulos è morto il 24 gennaio 2012 poco prima di mezzanotte in una clinica privata di Neo Faliro, sul lungo mare di Atene-Pireo, all'età di 76 anni. Poche ore prima era stato investito al Pireo mentre rientrava a casa dal set del suo ultimo film "L'altro Mare" (I alli Thalassa). Era alla terza settimana di riprese. La moto che lo ha investito era guidata da un poliziotto fuori servizio.
Angelopoulos aveva iniziato le riprese "L'altro mare" con un budget ridotto che tuttavia non gli aveva impedito di scritturare 30 attori della élite del teatro greco, così come Toni Servillo.

Angelopoulos era nato ad Atene il 27 aprile 1935, vivendo l'occupazione italiana della Grecia durante la seconda guerra mondiale e la Guerra civile greca, terminata nel 1949 e che rappresenta uno dei temi ricorrenti dei suoi primi film. 
Nel 1961 si trasferì a Parigi per frequentare corsi di cinema l'Istituto di Alti Studi Cinematografici e il Musée de l'Homme di Parigi.
Al suo ritorno in Grecia, dal 1964 al 1967, ha lavorato come critico cinematografico all’Allagi Dimokratiki (Cambiamento democratico), giornale progressista, assieme a Vassilis Rafailidis e Tonia Marketaki.
Nel 1968 presentò il suo primo cortometraggio, "Ekpombi", al Festival di Salonicco.
Nel 1970, il suo primo lungometraggio, "Ricostruzione", gli valse il primo premio allo stesso festival e il premio della critica a Berlino. È considerato l'inizio del nuovo cinema greco.
Nel 1972, con il thriller politico "I giorni della 36", girato durante la dittatura militare (1967-1974), divenne molto noto all’estero (viveva in Francia) e si aggiudicò diversi premi.
"I cacciatori" nel 1977 fu in concorso a Cannes, seguito da "Alessandro il Grande" nel 1980, che gli valse il Leone d'Oro a Venezia. Nel 1984 scrisse "Viaggio a Kithira" assieme a Pierre Baudry, Tonino Guerra e Thanassis Valtinos, vincendo il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes.
Altri riconoscimenti vennero nel 1988 con "Paesaggio nella nebbia", tra i quali il Leone d'Argento a Venezia.  
Nel 1991 firmò il capolavoro “Il passo sospeso della cicogna”, con Mastroianni e nel 1995 l’intenso, “Lo sguardo di Ulisse", interpretato da Harvey Keitel, che sostituì Gian Maria Volontè, morto durante le riprese.
Nel 1998 vinse infine la Palma d’Oro a Cannes con "L'eternità e un giorno," scritto assieme a Guerra e interpretato da Bruno Ganz e Isabelle Renauld.
Negli anni 2000 Angelopoulos cominciò a lavorare al progetto epico "The Weeping Meadow", uscito nel 2003 come la prima parte di una trilogia, mai completata.
"La polvere del tempo" (2008) è stato il suo ultimo film.
Di lui disse il regista giapponese Akira Kurosawa: "Attraverso il suo obiettivo, Angelopoulos vede le cose in silenzio. Questo tipo di cinema, personale e unico nella sua particolarità, tende a ritornare alle radici della nostra arte."


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