martedì 27 novembre 2012

VALENTINO PARLATO. AUTOBIOGRAFIA

Foto di Valentino De Marco



Oggi è il giorno delle autobiografie. Dopo il cenno alla talentuosa autobiografia precoce di Evtushenko, un approfondimento di quella più consueta di Valentino Parlato.

Valentino lo conosco abbastanza. Al punto che so molte cose di lui. Ma anche al punto che sicuramente non si ricorda di me. Succede spesso così. Con quante persone avrà parlato in vita sua, anche più volte, come è capitato con me? E quanti lo hanno visto dopo una certa ora in via Tomacelli nella sua stanza?
Però conosco anche una persona che lo conosce bene e la quale è a sua volta conosciuta da Valentino. Anzi, hanno lavorato insieme. Per anni. Alla stesura di un libro. La sua autobiografia. Contratto firmato, anticipo pagato. Giorni interi passati a parlare a casa di Valentino, appunti presi dal writer (terza persona), stesura di capitoli. Dal 2006 va avanti questa storia. Un tira e molla, un "la scrivo" e "non la scrivo", una cena da amici nella Roma superadicalschick di quelli con tanti tanti soldi e casa stupenda nel centro, quindi l'oblio. Poi, l'uscita con un'altra casa editrice. Senza annuncio, senza rescissione del vecchio contratto e senza restituzione dell'anticipo. Uno, come dire, ci rimane male.

Non è uno scoop. Si tratta di un altro elemento da incasellare nella crisi del manifesto.

(Certo poi il titolo: "La rivoluzione non russa", lascia a bocca aperta. Il sottotitolo promette "quarant'anni di storia del manifesto", ma tutti i passaggi politici importanti, come nel caso della ragazza del secolo scorso, sono bypassati).


Marconista




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