ll 20 novembre è entrata in vigore in Russia una legge, nota con il nome di "Legge sugli agenti stranieri" che qualifica “agenti stranieri” tutte le organizzazioni non commerciali che operano in Russia e ricevono finanziamenti dall’estero. Memorial una di queste e ha rifiutato di ottemperare agli obblighi previsti dal provvedimento, ossia registrarsi volontariamente presso la pubblica amministrazione come “agenti stranieri”. Stessa posizione è stata assunta dal gruppo Helsinki di Mosca. Tra le conseguenze, nella notte fra il 20 e il 21 novembre è comparsa una scritta bianca con la dicitura “agenti stranieri USA” sul muro della sede di Mosca di Memorial.
Un esaltato? Se sì, ben organizzato, visto che accanto alla targa con il nome dell’associazione è stato attaccato un adesivo: “agenti stranieri”. Memorial ha sporto denuncia, ed è in attesa che venga aperta un’inchiesta. Soltanto dopo le scritte potranno essere rimosse.
La legge è una follia. Secondo Memorial, “contraria al diritto e amorale”, perché pretende che chiunque riceva donazioni o sostegno economico dall’estero (e vista la situazione russa per molte associazioni umanitarie non c’è altra via), sia un servo al soldo dello straniero, pronto a eseguirne gli ordini.
Ecco parte della dichiarazione ufficiale di Memorial:
La legge è contraria al diritto e amorale per la sua stessa sostanza. Contraria al diritto, perché attribuisce al potere esecutivo le competenze di un tribunale. E amorale, perché presuppone a priori che le organizzazioni che ricevono mezzi dall’estero agiscano secondo gli ordini dei loro sponsor, il che significa proclamare saggezza suprema dello Stato l’aforisma da quattro soldi della malavita “Chi ti offre la cena poi balla con te”.
Secondo questa legge, possono esigere in qualsivoglia momento che Memorial internazionale, così come ogni altra organizzazione civica che riceve donazioni dall’estero, si iscriva sulla lista delle “organizzazioni agenti stranieri” che agiscono sul territorio della Russia. E’ stato messo anche il corrispettivo marchio sui libri che noi pubblichiamo e sui nostri siti internet. Pretendono, in altri termini, che noi stessi riconosciamo di essere un’organizzazione che agisce negli interessi di una qualche misteriosa forza straniera
Quest’affermazione è una menzogna evidente. Ma non si tratta solo di questo. Memorial, in quanto organizzazione che lavora con la memoria storica, ha il dovere di ricordare – e di far ricordare alla società – che nella nostra storia non così lontana le campagne sul tema degli “agenti stranieri” hanno fornito, e non una sola volta, la copertura propagandistica per il terrore di Stato e la persecuzione di chi la pensava diversamente. Basti ricordare il 1937-1938, quando a centinaia di miglia di persone venivano estorte confessioni in cui ammettevano di essere “agenti stranieri”. E ricordare che, in tempi a noi più vicini, i critici del regime erano spesso bollati come “al soldo dell’Occidente”. Senza parlare del fatto che pervertire la coscienza nazionale con le leggende dei cechisti sugli “agenti stranieri” è un metodo ben sperimentato per distogliere l’attenzione dai problemi reali che travagliano la società.
Memorial non parteciperà a un’azione rivolta alla distruzione della società e non si metterà a diffondere su se stessa informazioni volutamente menzognere. Se esigeranno da Memorial che iscriva la nostra organizzazione sulla lista degli “agenti stranieri”, ci opporremo a questa decisione, in primo luogo in tribunale. Noi siamo un’organizzazione di difesa dei diritti e faremo tutto per difendere il diritto, basandoci proprio sul diritto.
Noi non affermiamo che questa via sia l’unica possibile. Ogni organizzazione deciderà naturalmente per conto suo come opporsi a questa legge assurda. La forza della società civile si può manifestare non solo nell’unità di azione, ma anche nella sua molteplicità.
E’chiaro che una norma naturale di comportamento resta in tutti i casi la solidarietà reciproca e l’aiuto alle organizzazioni che avranno problemi dopo il 20 novembre.
Siamo sicuri che alla fin fine la calma e la fermezza della società civile russa si riveleranno più forti delle fantasie malate dei nostri legislatori.
Direzione dell’Associazione internazionale Memorial
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