Oggi e' il giorno del ricordo in Italia. Per capire di cosa si sta parlando, e' bene rileggere la legge istitutiva della gionata.
Art. 2.
1. Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l'Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 all'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI), e
di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 alla Società di studi fiumani.
Si parlava di mancanza di onoere aggiuntivo per la repubblica, ma per la verita' riguardavano l'articolo precedente.
2. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari a 200 mila euro annui a decorrere
dall'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del
bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 3. (Riconoscimento ai congiunti degli infoibati)
1. Al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado (che e' tantissimo per chi non lo sapesse, si tratta di parenti alla lontanissima, anzi, praticamente non di parenti) di coloro che, dall'8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947, ossia alla firma del trattato di pace in Istria, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale, sono stati soppressi e infoibati, nonchè ai soggetti di cui al comma 2, è concessa, a domanda e a titolo onorifico senza assegni, una apposita insegna metallica con relativo diploma nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7, comma 1.
2. Agli infoibati sono assimilati, a tutti gli effetti, gli scomparsi e quanti, nello stesso periodo e nelle stesse zone, sono stati soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati. Il riconoscimento può essere concesso anche ai congiunti dei cittadini italiani che persero la vita dopo il 10 febbraio 1947, ed entro l'anno 1950, qualora la morte sia sopravvenuta in conseguenza di torture, deportazione e prigionia, escludendo quelli che sono morti in combattimento.
3. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell'Italia.
Considerazioni Finali
Nel corso dell'occupazione nazista in Italia vennero compiute centinaia di stragi, certificate dagli alleati nel corso del 1944-1945. Perche' non si e' istituito un giorno del ricordo per le vittime elle stragi naziste?
Secondo problema. Riguardo al giorno del ricordo l'ANPI, l'Associazione nazionale partigiani italiani. ha una posizione ambigua, nel senso che tende a ricodare gli eccidi perpetrati dagli italiani nel corso della Seconda guerra mondiale. Giustamente, eppure molti infoibati furono ex partigiani che avevano combattuto i tedeschi, ma non accettarono la politica titina al confine orientale e in particolare l'occupazione di Trieste nel maggio 1945. Tra gli infoibati ci furono iscritti al partito comunista italiano.
Terzo problema. E' evidente l'uso strumentale che si e' fatto della vicenda, esulandola completamente dal contesto europeo di quei mesi, nel corso dei quali milioni di tedeschi furono espulsi da Polonia e Cecoslovacchia. Nella sciagurata guerra mondiale l'Italia perse numerosi territori, oltre all'Istria. Quei morti e quei profoghi, pero', non sono onorati e non hanno medaglie da attaccare al bavero.
La legge firmata da Ciampi fa parte del pacchetto di revisione della lettura della seconda guerra mondiale. Sulla parola revisione potremmo discutere a lungo. Qui intendo il rovesciamento di dati accertati, ovviamente non per sempre, attraverso anni di studi di vari storici negli archivi e dunque supportati da documentazione pubblica, con la sostituzione di affermazioni non supportate da altrettanta copiosa documentazione. La tesi che si vuole dimostrare e' gia' dimostrata in partenza. E' corollario alla convinzione politica che l'ha generata.
Veniamo ai crimini. Gli italiani si macchiarono, a partire dalla Guerra di Etiopia, di molti crimini, rivendicati alla fine della seconda guerra mondiale da Jugoslavi, Albanesi, Greci, Sovietici ed Etiopi. Molti italiani scamparono i processi all'estero e in patria furono trattati con riguardo. Altri patirono anni di prigione. Le violazioni delle leggi internazionali compiute dagli italiani furono molte. Molte, ma meno gravi numericamente, quelle operati dai partigiani titini alla fine della guerra per liberare etnicamente e politicamente i territori che la Jugoslavia aveva deciso di annettersi senza la consultazione con gli alleati. Per questo patirono la reazione jugoslava persone innocenti, o addirittura, come si e' detto, partigiani che avevano combattuto i tedeschi. E per questo furono uccisi i partigiani della Osoppo nelle Malghe di Porzius da traditori della causa italiana.
Conclusione
La giornata della memoria e' una mistificazione della storia, ma apre contraddizioni alle quali fino ad oggi le forze e i singoli studiosi che sostengono la dignita' delle Foibe, o ne sminuiscono il significato, non hanno saputo sciogliere. Sarebbe stato molto piu' appropriato tacere, per rispetto delle vittime provocate dagli itailani, e non riaprire ferite che alla lunga si apriranno nuovamente. E se poprio si volera ricordare, pur ricordando la guerra perduta, si potevano onorare i nostri morti civili massacrati dai boia nazisti e repubblichini nel corso dell'occupazione del nostro paese.
Segue un video propagnadistico e nazionalista, che e' parte di quella cultura neofascista rinata grazie soprattuto alle iniziative di uomini della "sinistra" italiana, come Ciampi, Veltroni, Napolitano e Violante, dei quali qualsiasi democrazia europea farebbe volentieri a meno.
La Legge del 30 marzo 2004, n.92 istituisce in Italia il «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.
La legge, firmata dall'allora presidente della repubblica Ciampi,
riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. E' altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli
anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.
3. Il "Giorno del ricordo" di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici nè, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
4. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
Bene. Un primo commento. Il giorno del ricordo viene cosi' chiamato per distinguerlo dal giorno della memorial, che riguarda la Shoah. Inoltre, e' istituito non a caso il 10 febbraio, quando nel 1947 l'Italia firmo' finalmente il trattato di pace con i paesi vincitori la seconda guerra mondiale. Per i quali, l'Italia, perdette quella guerra. Si tratta di una data infame come scelta, perche' in un certo senso vuole rinnegare quella firma. Altre considerazioni, che riguardano il tema della giornata e le contraddizioni che apre, seguono.
anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.
3. Il "Giorno del ricordo" di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici nè, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
4. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
Bene. Un primo commento. Il giorno del ricordo viene cosi' chiamato per distinguerlo dal giorno della memorial, che riguarda la Shoah. Inoltre, e' istituito non a caso il 10 febbraio, quando nel 1947 l'Italia firmo' finalmente il trattato di pace con i paesi vincitori la seconda guerra mondiale. Per i quali, l'Italia, perdette quella guerra. Si tratta di una data infame come scelta, perche' in un certo senso vuole rinnegare quella firma. Altre considerazioni, che riguardano il tema della giornata e le contraddizioni che apre, seguono.
Art. 2.
1. Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l'Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 all'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI), e
di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 alla Società di studi fiumani.
Si parlava di mancanza di onoere aggiuntivo per la repubblica, ma per la verita' riguardavano l'articolo precedente.
2. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari a 200 mila euro annui a decorrere
dall'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del
bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 3. (Riconoscimento ai congiunti degli infoibati)
1. Al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado (che e' tantissimo per chi non lo sapesse, si tratta di parenti alla lontanissima, anzi, praticamente non di parenti) di coloro che, dall'8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947, ossia alla firma del trattato di pace in Istria, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale, sono stati soppressi e infoibati, nonchè ai soggetti di cui al comma 2, è concessa, a domanda e a titolo onorifico senza assegni, una apposita insegna metallica con relativo diploma nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7, comma 1.
2. Agli infoibati sono assimilati, a tutti gli effetti, gli scomparsi e quanti, nello stesso periodo e nelle stesse zone, sono stati soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati. Il riconoscimento può essere concesso anche ai congiunti dei cittadini italiani che persero la vita dopo il 10 febbraio 1947, ed entro l'anno 1950, qualora la morte sia sopravvenuta in conseguenza di torture, deportazione e prigionia, escludendo quelli che sono morti in combattimento.
3. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell'Italia.
Art. 4.
omissis.
omissis.
Art. 5.
1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita una commissione di dieci membri, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, e composta dai capi servizio degli uffici storici degli stati maggiori dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica e dell'Arma dei Carabinieri, da due rappresentanti del comitato per le onoranze ai caduti delle foibe, da un esperto designato dall'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste, da un esperto designato dalla Federazione delle associazioni degli esuli dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, nonchè da un funzionario del Ministero dell'interno. La partecipazione ai lavori della commissione avviene a titolo gratuito. La commissione esclude dal riconoscimento i congiunti delle vittime perite ai sensi dell'articolo 3 per le quali sia accertato, con sentenza, il compimento di delitti efferati contro la persona.
2. La commissione, nell'esame delle domande, può avvalersi delle testimonianze, scritte e orali, dei superstiti e dell'opera e del parere consultivo di esperti e studiosi, anche segnalati dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, o scelti anche tra autori di pubblicazioni scientifiche sull'argomento.
1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita una commissione di dieci membri, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, e composta dai capi servizio degli uffici storici degli stati maggiori dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica e dell'Arma dei Carabinieri, da due rappresentanti del comitato per le onoranze ai caduti delle foibe, da un esperto designato dall'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste, da un esperto designato dalla Federazione delle associazioni degli esuli dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, nonchè da un funzionario del Ministero dell'interno. La partecipazione ai lavori della commissione avviene a titolo gratuito. La commissione esclude dal riconoscimento i congiunti delle vittime perite ai sensi dell'articolo 3 per le quali sia accertato, con sentenza, il compimento di delitti efferati contro la persona.
2. La commissione, nell'esame delle domande, può avvalersi delle testimonianze, scritte e orali, dei superstiti e dell'opera e del parere consultivo di esperti e studiosi, anche segnalati dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, o scelti anche tra autori di pubblicazioni scientifiche sull'argomento.
Art. 6.1. L'insegna metallica e il diploma a firma del Presidente della Repubblica sono consegnati annualmente con cerimonia collettiva.
omissis
Art. 7.1. Per l'attuazione dell'articolo 3, comma 1, è autorizzata la spesa di 172.508 euro per l'anno 2004. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
omissis
Art. 7.1. Per l'attuazione dell'articolo 3, comma 1, è autorizzata la spesa di 172.508 euro per l'anno 2004. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
omissis
Data a Roma, addì 30 marzo 2004
Data a Roma, addì 30 marzo 2004
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Considerazioni Finali
Nel corso dell'occupazione nazista in Italia vennero compiute centinaia di stragi, certificate dagli alleati nel corso del 1944-1945. Perche' non si e' istituito un giorno del ricordo per le vittime elle stragi naziste?
Secondo problema. Riguardo al giorno del ricordo l'ANPI, l'Associazione nazionale partigiani italiani. ha una posizione ambigua, nel senso che tende a ricodare gli eccidi perpetrati dagli italiani nel corso della Seconda guerra mondiale. Giustamente, eppure molti infoibati furono ex partigiani che avevano combattuto i tedeschi, ma non accettarono la politica titina al confine orientale e in particolare l'occupazione di Trieste nel maggio 1945. Tra gli infoibati ci furono iscritti al partito comunista italiano.
Terzo problema. E' evidente l'uso strumentale che si e' fatto della vicenda, esulandola completamente dal contesto europeo di quei mesi, nel corso dei quali milioni di tedeschi furono espulsi da Polonia e Cecoslovacchia. Nella sciagurata guerra mondiale l'Italia perse numerosi territori, oltre all'Istria. Quei morti e quei profoghi, pero', non sono onorati e non hanno medaglie da attaccare al bavero.
La legge firmata da Ciampi fa parte del pacchetto di revisione della lettura della seconda guerra mondiale. Sulla parola revisione potremmo discutere a lungo. Qui intendo il rovesciamento di dati accertati, ovviamente non per sempre, attraverso anni di studi di vari storici negli archivi e dunque supportati da documentazione pubblica, con la sostituzione di affermazioni non supportate da altrettanta copiosa documentazione. La tesi che si vuole dimostrare e' gia' dimostrata in partenza. E' corollario alla convinzione politica che l'ha generata.
Veniamo ai crimini. Gli italiani si macchiarono, a partire dalla Guerra di Etiopia, di molti crimini, rivendicati alla fine della seconda guerra mondiale da Jugoslavi, Albanesi, Greci, Sovietici ed Etiopi. Molti italiani scamparono i processi all'estero e in patria furono trattati con riguardo. Altri patirono anni di prigione. Le violazioni delle leggi internazionali compiute dagli italiani furono molte. Molte, ma meno gravi numericamente, quelle operati dai partigiani titini alla fine della guerra per liberare etnicamente e politicamente i territori che la Jugoslavia aveva deciso di annettersi senza la consultazione con gli alleati. Per questo patirono la reazione jugoslava persone innocenti, o addirittura, come si e' detto, partigiani che avevano combattuto i tedeschi. E per questo furono uccisi i partigiani della Osoppo nelle Malghe di Porzius da traditori della causa italiana.
Conclusione
La giornata della memoria e' una mistificazione della storia, ma apre contraddizioni alle quali fino ad oggi le forze e i singoli studiosi che sostengono la dignita' delle Foibe, o ne sminuiscono il significato, non hanno saputo sciogliere. Sarebbe stato molto piu' appropriato tacere, per rispetto delle vittime provocate dagli itailani, e non riaprire ferite che alla lunga si apriranno nuovamente. E se poprio si volera ricordare, pur ricordando la guerra perduta, si potevano onorare i nostri morti civili massacrati dai boia nazisti e repubblichini nel corso dell'occupazione del nostro paese.
Segue un video propagnadistico e nazionalista, che e' parte di quella cultura neofascista rinata grazie soprattuto alle iniziative di uomini della "sinistra" italiana, come Ciampi, Veltroni, Napolitano e Violante, dei quali qualsiasi democrazia europea farebbe volentieri a meno.
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