sabato 4 febbraio 2012

Articolo della FAZ

Nazisti sul banco degli imputati
a Norimberga
Riporto la traduzione dell'articolo pubblicato sulla FAZ e citato nel precedente post.


La Germania non deve pagare per le vittime straniere delle atrocità naziste? Si tratta di una giornata nera per i diritti umani? No, al contrario, l'Italia e la Grecia possono finalmente essere felici che la Corte Internazionale ha dato ragione alla Germania - e in segreto, probabilmente sono anche.
Infatti, se L'Aia avesse deciso diversamente, sarebbe cominciata, in particolare contro il vecchio alleato di Berlino, l'Italia, un'ondata di azioni legali. Si è sostenuto che il presente procedimento non riguarda la legittimità delle riparazioni, ma regola un punto del diritto internazionale: l'immunità degli Stati.Giuridicamente, tutti gli Stati sono uguali, e a  nessuno è permesso di giudicarne un altro.

D'altra parte, oggi la sovranità statale non è più uno scudo impenetrabile, dietro il quale si possono nascondere le violazioni più gravi dei diritti umani. [...]

Ora si può ovviamente ancora sostenere che la Germania non fece abbastanza per rimediare. I giudici dell'Aja hanno lasciato aperto uno spiraglio nella loro quasi unanime decisione, evidenziando il potenziale evidente di nuovi negoziati.
Troppo tardi per riparazioni?Anche questa è un'aberrazione. Non perché non si dispone di alcuna conoscenza del tentativo di restituzione delle atrocità commesse dai tedeschi in epoca nazista, (che sono sostanziali, e comunque con i soldi a malapena si riesce a recuperare).
La Germania ha firmato un accordo e ha volontariamente  riconosciuto la propria responsabilità, sforzandosi di porre rimedio. Il problema delle riparazione avrebbe dovuto essere sollevato con il trattato Due-più-quattro. Oggi però non c'è più spazio. La pace che esiste in Europa, dove sono rispettati i diritti umani e che non è minacciata dalle patologie croniche dei nazisti, non è messa in pericolo da un principio stabilito all'Aja, quello dell'immunità legale degli Stati.





Certo, leggendo questo articolo viene da pensare ai processi di Norimberga e Tokyo dopo la seconda guerra mondiale...















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