venerdì 23 dicembre 2011

Spending Rewiew

20 miliardi dopo tre anni di tagli lineari sui ministeri e blocco dei contratti nel pubblico impiego. Nel 2012 arriverà la "spending rewiew", prevista dalla legge di stabilità (la spending rewiew è un limite posto alla spesa pubblica per tenere sotto controllo il deficit). Questo è quanto ci ha regalato il governo della Trilateral di Monti. 20 miliardi per tre anni ogni anno, fanno 60 miliardi di euro, che sommati agli interventi del governo Berlusconi di luglio e agosto arrivano a 76 miliardi. La manovra poggia per due terzi sulle entrate mentre per le spese, come noto, si sono toccate le pensioni. Con il nuovo sistema "contributivo" si arriverà in pensione a 66-67 anni, uomini e donne. Ora ci attende una fase "due", che riguarderà sanità e lavoro. Sulla sanità non sappiamo nulla; si dovrà tagliare ulteriormente, ma non possiamo dire dove e come. Sul lavoro, invece, qualche idea è presente: articolo 18 e mobilità del pubblico impiego. Quello che, tanto per capirci, non era riuscito a fare e non avrebbe mai fatto Berlusconi. Quelli stonati di "odradek" ancora gridano con scandalo contro quelli che: "a ridatece er puzzone": ne abbiamo già parlato e lasciamoli gridare al vento. E' il sistema che sta crollando. Le banche italiane hanno la necessità di ricapitalizzare per 15,3 miliardi di euro - quasi una manovra Monti di un anno. Le greche per 30 miliardi. Le spagnole per 26. Le tedesche, che stanno meglio, per 13,1 miliardi. Ieri il governatore della Banca d'Inghilterra, Mervyn King, ha detto che la situazione del sistema finanziario in Europa è da "allarme rosso". Le condizioni, ha osservato, sono peggiorate rispetto agli ultimi tre mesi, in quanto si sarebbero intensificati i legami negativi tra il debito sovrano (i titoli di stato) e l'incertezza sulla solidità del sistema finanziario, ossia la capacità di pagare.
Per noi, c'è da capire se la manovra Monti darà sviluppo, altrimenti tutto sarà inutile. Alcuni osservatori dicono di sì, altri di no. Per alcuni, in mancanza di uno sviluppo convincente, l'Italia sarà comunque legata all'andamento dei tassi e un loro aumento la metterebbe di nuovo con le spalle al muro. Cosa propongono? Evanescenze: creazione di un fondo chiuso in cui convogliare il patrimonio dello Stato alla dismissione diretta degli asset pubblici, una patrimoniale "robusta" e "che pesi sugli evasori"!, e "forme ingegnose di cartolarizzazione del debito pubblico". Paranoie. O, se si vuole, parole senza contenuto. Le famose cinque "W" mancano. Par altri, lo sviluppo si intravede. Potenziamento del fondo di garanzie per le piccole e medie imprese. l'Introduzione dell'ACE significa un forte incentivo fiscale alla patrimonializzazione delle imprese che serve a rafforzarne la struttura finanziaria. Riequilibrio del carico fiscale, spostandolo da chi produce ricchezza ai patrimoni e ai consumi. Già, i consumi. Già, i patrimoni. Quelli con più di 5000 euro per anno sul conto corrente saranno tassati, gli altri no. Praticamente tutti. Già, la "struttura finanziaria". Perché, mi chiedo, un'azienda grande come la TREVI, che opera in tutto il mondo, ha 5000 impiegati e continua ad assumere, ha visto precipitare le proprie azioni da 13 euro a 5 negli ultimi mesi? Doc'è la proporzione tra il lavoro effettivamente svolto e il suo contrappeso finanziario? Se è la bassa crescita il problema chiave dell'Italia, perché un'azienda in espansione perde in borsa, con tutte le conseguenze negative a livello di finanziamenti bancari ecc.?
Chi decide la politica produttiva di questo paese e quella finanziaria? i mercati, il mercato, uomini di potere che operano tra FMI e TRILATERAL, mostri dalle grandi teste, sempre pronti, che guadagnano nelle crisi e nei momenti di espansione? Ma poi, perché devo identificare il capitale con la vecchia europa? La Cina cresce perché produce merci. E le produrrà sempre meglio e sempre a mercato migliore dei paesi europei. Se qualità e innovazione non sostituiranno le parole sviluppo e finanza, saremo destinati a un lento ma inevitabile tramonto. Un più che meritato riposo, dopo duecento anni guerre e splendori.
















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