Simone Neri Serneri, che si occupa da qualche tempo di lotta armata in Italia, ha pubblicato un libro, no, cioè, ha curato la pubblicazione di un libro, che si intitola: "Verso la lotta armata. La politica della violenza nella sinistra radicale degli anni Settanta".
Come si vede, il libro è pubblicato grazie a un contributo. In altre parole, la casa editrice non lo avrebbe stampato per il contenuto, ma perché le è stato commissionato. La cosa non è rara nell'accademica, cosiddetta accademia, della quale - lo ripeto per la N volta - purtroppo faccio parte.
Torniamo al titolo. Che categoria storiografica è "la politica della violenza"? Che non è nemmeno la "violenza politica", su cui potrei discutere. No. Qui si dice che la scelta politica fu: violenza. Dove? Nella sinistra radicale. Pannella? No, dai, quelli a sinistra del Pci. L'orda, i gruppi, l'autonomia, le Br, PL, tutti gli altri. E' storia dell'arte! E' fisica teoretica! Teologia della croce.
Con questi presupposti sarà difficile una lettura serena. L'ho fatta, invece. Un libro tutto sommato da guardare. Francamente con diversi errori fattuali che nel 2013 non mi aspettavo [viste anche le citazioni colte di storiografia precedente dove questi errori non ci sono], con una prima parte di saggio introduttivo dove non si capisce nulla, ma proprio nulla [parlo per me ovviamente], e un prezzo di 30 euro. Sti libri, mannaggia, costano tanto. E noi l'abbiamo già pagato.
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