giovedì 30 maggio 2013

LA VITA SENZA LE SBARRE

Si è svolta lunedì al cinema Mexico di Milano una serata contro l'ergastolo, una pena ormai non prevista in codici penali più avanzati del nostro. In Italia la pena venne proposta da Cesare Beccaria in sostituzione di quella di morte. Se allora aveva un senso e testimoniava una grande modernità, oggi è assolutamente fuori tempo. Il "fine pena mai" è una forma di tortura attraverso la quale lo Stato si prende la vita del condannato. Inoltre, divide gli ergastolani in ostativi e non, condizionando la concessione di benefici di legge alla piena collaborazione dei primi con l'autorità giudiziaria. Insomma, o infame o carcere a vita. Che, al contrario di quanto crede la maggioranza dei cittadini, esiste anche nella pratica. In carcere si muore di ergastolo. I benefici di legge sono "concessioni" e mai diritti. Non esiste un tetto di anni alla carcerazione.

GIGI GHERZI LEGGE BRANI SULL'ERGASTOLO






NICOLA VALENTINO, 28 ANNI DI ERGASTOLO, RACCONTA IL SUO LIBRO PUBBLICATO PER "SENSIBILI ALLE FOGLIE"



BARUDA
VALENTINA BARUDA PERNICIARO RACCONTA IL VIAGGIO ALL'ISOLA DI SANTO STEFANO DOVE E' STATO RIDATO UN NOME AGLI ERGASTOLANI CHE VI SONO SEPOLTI, TRA CUI GAETANO BRESCI

VALENTINO, PAOLO (di la terra trema) E BARUDA



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