giovedì 30 maggio 2013

LA CRISI RCS

L'amministratore delegato RCS Scott Jovine


Comunicato sindacale, Milano 30 maggio 2013

Il Comitato di redazione del Corriere della Sera richiama l'attenzione delle lettrici e dei lettori sull'assemblea dei soci di RcsMediaGroup che si tiene oggi a Milano.
È un appuntamento importante per lo sviluppo del gruppo e quindi del Corriere della Sera .
Oggi i soci sono chiamati ad approvare l'aumento di capitale pari a 380 milioni, proposto dall'amministratore delegato Pietro Scott Jovane. Senza questo passo Rcs sarebbe costretta a portare i libri in tribunale.

Il Cdr ha raccontato nei mesi scorsi la genesi di questa crisi che nasce con l'acquisizione sconsiderata della società spagnola Recoletos e che si è acuita con il calo della raccolta pubblicitaria. Adesso, dopo quasi un anno di confronti e di scontri, i principali azionisti sarebbero pronti a fare la loro parte e ad approvare l'aumento di capitale. Sembra, finalmente, arrivato il momento di voltare pagina e di concentrare gli sforzi sul rilancio del gruppo nel suo complesso: quotidiani e periodici.
Il Comitato di redazione, per parte sua, ha condiviso con l'azienda un piano di risparmi come premessa per costruire su una base più solida lo sviluppo del Corriere . Il Cdr ritiene che una soluzione di equilibrio va adottata anche per superare il momento difficile delle testate periodiche del gruppo.


Il palazzo RCS oggi alle 17 sotto la minaccia della pioggia


I giornalisti del Corriere (e il Cdr che li rappresenta)sono pronti a un confronto di merito, pragmatico sulle iniziative da mettere in campo. Siamo in ritardo. L'evoluzione del mercato non ci aspetta, i concorrenti ancora meno. Se oggi verrà superata, o almeno tamponata, la fase dell'emergenza finanziaria, bisognerà affrontare con decisione le sfide poste alla leadership del Corriere . Il Cdr si muoverà sulla base di due linee guida molto chiare: difesa e ulteriore miglioramento della qualità dell'informazione sul giornale di carta; ricerca di nuove fonti di ricavo sulle piattaforme digitali (web, tablet, smartphone). Il 2013 non può essere solo l'anno dei tagli. In caso contrario tra poco tempo ci ritroveremmo di nuovo nelle sabbie mobili. Toccherà alla direzione del giornale e al management dell'azienda impostare e attuare il piano di rilancio. Ma anche i principali azionisti, quelli dentro il patto di sindacato (Fiat, Mediobanca, IntesaSanpaolo, Pesenti e altri) e fuori (Rotelli e Della Valle), saranno chiamati a dare al gruppo un assetto stabile di controllo, in grado di assicurare, se necessario, ulteriori risorse finanziarie per accompagnare lo sviluppo. Chi non se la sente di affrontare questa nuova fase, nei prossimi mesi, quando arriverà a scadenza il patto di sindacato, potrà fare un passo indietro per il bene del Corriere e di tutto il gruppo. 

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