Lo dico subito, da non romanista. Il commento migliore è quello di Totti. Perché le parole sono proprio le sue. E' Totti, senza suggeritori o mediazioni:
"Oggi il nostro Paese ha perso un pezzo della sua storia. E' stato uno degli italiani più importanti dell'epoca moderna". Abbiamo qualcosa da ridire? E' vero, bravo Francesco."Sono certo - aggiunge il capitano - che continuerà a fare il tifo per noi anche dal cielo con la stessa passione di tutta una vita". Qui qualche dubbio l'avrei, non tanto in riferimento all'esistenza di Dio, quanto al campionato di calcio italiano in paradiso. Perché è sicuro che l'indulgenza di papa Francesco I appena eletto Andreotti se l'è presa.
Dopo la migliore, la peggiore: Napolitano, che in un messaggio di cordoglio inviato alla famiglia ha scritto: "sulla lunga esperienza di vita del Senatore Giulio Andreotti e sull'opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell'attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico". MA DAI? LAVORO PER MARCONISTA?
E aggiunge: "A me spetta in questo momento rivolgere l'estremo saluto della Repubblica a una personalità che ne ha attraversato per un cinquantennio l'intera storia, che ha svolto un ruolo di grande rilievo nelle istituzioni e che ha rappresentato con eccezionale continuità l'Italia nelle relazioni internazionali e nella costruzione europea". MA DAIII??!!! Uno studente del quarto ginnasio non avrebbe fatto peggio.
Neanche Letta, il piccolo capo del Governo provvisorio, si sbilancia, ma ripercorre la vita del senatore: "Protagonista della democrazia italiana sin dalla nascita della Repubblica dopo i traumi della dittatura e della guerra, ininterrottamente presente nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative, con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant'anni di vita pubblica nazionale". MA DAI!!!!!!
ANCHE Grasso è stato originale: ha segnato la nostra storia - "Giulio Andreotti ha segnato un'intera epoca della nostra storia, contribuendo a fondare la nostra Repubblica da giovanissimo componente dell'Assemblea Costituente e alternando la carica di Primo ministro ad altri incarichi di governo, tra i quali, in particolare, quello di Ministro degli esteri." MA DAIIII!!!!!
DAI CINQUESTELLE UNA BOTTA DI TESTA. Sarti GIULIA: è morto il condannato prescritto per mafia - "E' morto Andreotti, il condannato prescritto per mafia".
PENSAVO FOSSE MORTO, e invece no. Forlani: spero venga ricordato in modo più rispettoso della verità - "E' stato un esempio di grande serietà e coerenza anche se presentava la sua immagine con un certo distacco e sense of humor. Quando ha dovuto assumere cariche di governo lo ha fatto con impegno e serenità quando le ha lasciate. Spero che venga ricordato in modo più rispettoso della verità rispetto alle ricostruzioni giornalistiche e cinematografiche del personaggio". Rispetto per Forlani, che si posizione un metro sopra i colleghi per senso critico e coerenza.
Poi, però, ci pensa Casini a riportarci nel presente: "Grande personaggio, giudizio alla storia" - "La mia è una riflessione reazione da amico perché l'ho conosciuto Andreotti tanti anni fa. Da giovane ho seguito un grande partito, la DC, di cui Andreotti è stato sempre un punto di riferimento. Era molto ammalato e tutti sapevamo la sua condizione di estrema gravità. È stato un grande personaggio, uno statista di cui si è parlato bene e male alternativamente e la storia gli darà un giudizio più serio di quanto i suoi detrattori gli hanno dato in vita". MA DAIII!!!!!!!
Mauro, ministro della Difesa, è distrutto dal dolore: perdita gravissima per l'Italia - ''La scomparsa del Senatore Giulio Andreotti rappresenta una perdita gravissima per l'Italia''. E aggiunge: ''La sua esistenza - rileva Mauro - lascia un segno profondo nell'intera storia repubblicana del nostro Paese ed un ricordo indelebile quale uomo politico e di cultura di massimo spessore''.
Schifani grande come sempre: "Scompare simbolo della vita democratica" - "Con la morte di Giulio Andreotti scompare un simbolo della nostra vita democratica" ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. "Un uomo che è stato capace, con alto senso dello Stato e con un'intelligenza non comune, di segnare tanti momenti fondamentali delle nostre istituzioni. Sono vicino ai suoi familiari -ha aggiunto- in questo momento di dolore, anche a nome di tutti i senatori del Popolo della Libertà".
MA La più sincera di tutte è quella del vecchio pidduista Cicchitto: "Per lui mediazione era essenza politica" - "Con Giulio Andreotti muore una personalità che nel bene e nel male ha espresso lo spirito più profondo della Dc". Così in una nota il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto. "Per lui la mediazione era l'essenza della politica e andava esercitata con tutti, dal Pci ai grandi gruppi economico finanziari agli alleati politici fino anche alla mafia tradizionale, mentre invece condusse una lotta senza quartiere contro quella corleonese, fedele in modo totale in una prima fase alla Alleanza Atlantica, in una seconda perseguì intese e rapporti anche con l'URSS e il mondo comunista", prosegue Cicchitto. "Egli diede anche espressione a quella parte della Dc che scelse di avere rapporti preferenziali con il mondo arabo nella moltelplicità delle sue espressioni". "Rispetto a De Gasperi e anche a Moro e a Fanfani egli è stato più l'uomo della continuità e della normalità della gestione del potere che non il protagonista di grandi progetti politici e di grandi cambiamenti strutturali", conclude.
Gasparri ce lo mettiamo? E dai va: "Indiscusso protagonista della politica italiana" - "Giulio Andreotti è stato un indiscutibile [?!] protagonista della vita politica italiana. Non sono mai stato un suo sostenitore ma ho condiviso con lui l'appartenenza al Senato, la fede calcistica, il quartiere ed anche la parrocchia di San Giovanni dei Fiorentini per la messa domenicale. Ha dimostrato in frangenti drammatici di saper affrontare con grande pazienza processi che non avrebbe dovuto subire. Autore e fautore di mille mediazioni dovrà, anche dopo la fine della vita terrena, accettare un dibattito a più voci sul suo ruolo politico. Ma, al di là della vicinanza o della distanza, credo che tutti ne riconosceranno la dedizione ai suoi incarichi ed una passione per la politica che ha saputo unire l'ascolto dei più lontani dei territori all'autorevole presenza nei più importanti consessi internazionali".
MA La più sincera di tutte è quella del vecchio pidduista Cicchitto: "Per lui mediazione era essenza politica" - "Con Giulio Andreotti muore una personalità che nel bene e nel male ha espresso lo spirito più profondo della Dc". Così in una nota il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto. "Per lui la mediazione era l'essenza della politica e andava esercitata con tutti, dal Pci ai grandi gruppi economico finanziari agli alleati politici fino anche alla mafia tradizionale, mentre invece condusse una lotta senza quartiere contro quella corleonese, fedele in modo totale in una prima fase alla Alleanza Atlantica, in una seconda perseguì intese e rapporti anche con l'URSS e il mondo comunista", prosegue Cicchitto. "Egli diede anche espressione a quella parte della Dc che scelse di avere rapporti preferenziali con il mondo arabo nella moltelplicità delle sue espressioni". "Rispetto a De Gasperi e anche a Moro e a Fanfani egli è stato più l'uomo della continuità e della normalità della gestione del potere che non il protagonista di grandi progetti politici e di grandi cambiamenti strutturali", conclude.
Gasparri ce lo mettiamo? E dai va: "Indiscusso protagonista della politica italiana" - "Giulio Andreotti è stato un indiscutibile [?!] protagonista della vita politica italiana. Non sono mai stato un suo sostenitore ma ho condiviso con lui l'appartenenza al Senato, la fede calcistica, il quartiere ed anche la parrocchia di San Giovanni dei Fiorentini per la messa domenicale. Ha dimostrato in frangenti drammatici di saper affrontare con grande pazienza processi che non avrebbe dovuto subire. Autore e fautore di mille mediazioni dovrà, anche dopo la fine della vita terrena, accettare un dibattito a più voci sul suo ruolo politico. Ma, al di là della vicinanza o della distanza, credo che tutti ne riconosceranno la dedizione ai suoi incarichi ed una passione per la politica che ha saputo unire l'ascolto dei più lontani dei territori all'autorevole presenza nei più importanti consessi internazionali".
FINIAMOLA QUI.
PS. Il Diliberto, quello vero, non ha perso l'occasione per la citazione colta: "Era avversario di livello, ora omuncoli" - "E' scomparso un personaggio tra i principali della prima Repubblica, figura controversa. I contemporanei hanno difficoltà a giudicarla. Ai posteri l'ardua sentenza". "Rimpiango quel mondo in cui vi erano contrapposizioni forti di pensieri forti e strutturati e oggi del tutto scomparsa - afferma - Le ombre sul passato di Andreotti sono molto serie e attengono alla sentenza che l'ha assolto per il periodo precedente a quello della prescrizione, appunto solo per la prescrizione. Era un avversario di livello, oggi i nostri avversari sono degli omuncoli, come d'altro canto anche noi".
Diliberto ha avversari??? Secondo me è avversario di se stesso.
E gli storici? Un mio collega mi suggerisce che li sentiranno per commentare lo scudetto della Juventus.
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