lunedì 14 gennaio 2013

PROSPERO E LA STORIA

GIOVANNI PELLEGRINO



Io non vorrei crederci. Per chi ha fatto della storia una professione, leggere dichiarazioni in libertà di persone con responsabilità istituzionali, passate o presenti, è un colpo al cuore.
Non perché io sia un ingenuo. E' proprio una questione di malattia professionale: lo storico cerca di ricostruire, per quanto possibile, la verità "storica".
Le stupidaggini maggiori arrivano dai PDiini. Gotor (vedi post precedente) parla in libertà. L'ex presidente della Commissione Parlamentare su terrorismo e stragismo in Italia, e-x-s-e-n-a-t-o-r-e- Giovanni Pellegrino, dichiara che "con la morte di Prospero Gallinari si allontana la possibilità di fare definitiva chiarezza sugli ultimi giorni di Aldo Moro".
Come se Prospero stava a Botteghe Oscure o a Piazza del Gesù, anziché in via Montalcini nel maggio 1978. TUTTI i brigatisti, dai pentiti ai coerenti, hanno raccontato cosa accadde in quell'appartamento.
NESSUNO dei politici, a parte Cossiga ma a modo suo, quello che accadde nel Palazzo.
Noi storici, al di là delle stupidaggini di Gotor, abbiamo a disposizione montagne di dichiarazioni dei brigatisti. Molto poco dei politici di allora. Poco e reticente. Diari (vedi Alessandro Natta) che dovevano essere pubblicati, si sono persi nella notte. Documenti all'Archivio centrale dello Stato sono ancora chiusi. Provate ad andare all'Istituto Gramsci e chiedere delle sedute del CC o della Segreteria del PCI in quei convulsi giorni. Il "caso Moro" è il perché i partiti italiani presero determinate posizioni e fecero scelte di chiusura al dialogo politico con le Br, costringendole al gesto estremo. Noi sappiamo i motivi, tutti politici. Li abbiamo analizzati più volte. Vorremo sentirlo dire anche a loro. O che almeno, si taccino e per sempre.
Poi c'è la parte che riguarda la magistratura. Ma magari si tratta di un refuso del corriere on line.
che pubblica oggi:


NON È CERTO CHE SIA LUI IL KILLER DI MORO» -Rosario Priore, il magistrato che condusse molte delle inchieste sul rapimento e l'omicidio di Moro, è tornato sulla vicenda: «Non c'è una certezza giudiziaria su chi abbia sparato il colpo di grazia ad Aldo Moro, e dunque non è possibile affermare che a uccidere il presidente della Dc fu proprio Gallinari. L'unico che potrebbe parlare, e risolvere un enigma ormai più storico che giudiziario, è proprio Moretti».

Rimando al libro di Mario del 1993 scritto con Carla Mosca e Rossana Rossanda. E' sfuggito a Priore.

Ho nel mio archivio qualche cosa proveniente dai Carabinieri che riguarda le BR. E' ora di metterla in rete, a disposizione di tutti. 
Il tempo di recuperarla. Grazie

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