martedì 3 aprile 2012

PIAZZA FONTANA

Per ora, dato che non ho visto il film, mi limito a commentare il titolo e a rimandare alla testimonianza di Giorgio Boatti al seguente link: http://terraelibertacirano.blogspot.it/2012/04/perche-non-sono-andato-alla-prima-di.html


Il titolo: "ROMANZO DI UNA STRAGE".

FACILE dire che ricorda "Romanzo Criminale". E che si segua l'onda del successo che ha portato questa antifrasi nelle casse degli autori, produttori, botteghini ecc. Ma ancora più facile per me, che provo a fare lo storico da almeno venti anni, è porsi la seguente domanda: Ho bisogno di un film per sapere come si sono svolti certi fatti? Non lo nego in assoluto. Ma il regista è stato in archivio? Ha trovato nuove fonti di prova? Ha testimonianze (per quanto possano valere) inedite? Oppure, meglio, si tratta di storia orale? Ha intervistato tutti coloro che in qualche modo sono stati direttamente coinvolti nella vicenda?
In tasca ho un link dove si può vedere in streaming. Questo grazie a un mio ex studente, che me lo ha inviato per mail. Pientothal su twitter, che ringrazio.
La bomba l'hanno messa i fascisti. Le indagini furono depistate. Non lo dico da storico. Ma non ho bisogno di un film per averne la conferma.



2 commenti:

Lara ha detto...

E' presuntuoso da parte mia, commentare il tuo post.
Avevo letto ieri quello di Cirano. Mi proponevo di andare a vedere questo film, perché il regista di solito mi piace.
Da qualche parte ho letto che Giordana avrebbe girato questo film per fare conoscere ai giovani di oggi una parte della nostra storia che è solitamente ignorata.
Per noi che c'eravamo, è indubbio che sarebbe un film che non ci porta niente di nuovo.
Per i giovani ... non so, a questo punto.
Comunque grazie e complimenti per il tuo blog.
Ciao,
Lara

Anonimo ha detto...

Il film Romanzo di una strage come afferma anche Adriano Sofri, nel documento online nel quale si sofferma sull’argomento ( lo trovate qui http://www.43anni.it/43anni.pdf ), prende le distanze dal libro di Paolo Cucchiarelli, Il segreto di Piazza Fontana, al quale liberamente si ispira.

La visione del film a me è servita da spunto per interessarmi al fatto storico, del quale ora sto ricercando e studiando fonti più attendibili, e per farmi respirare ed immaginare, seppur parzialmente e dal solo punto di vista dell’autore, l’atmosfera dell’epoca. Senza ovviamente dare per vero e per certo ciò che ho visto e le tesi proposte nel film.

Anche il fortunato serial televisivo Romanzo Criminale l’ho considerata solo come un’interpretazione moderna e commerciale dei fatti di ieri, che hanno comunque ricadute sul nostro presente, per rivenderli sul mercato televisivo di oggi. E’ puro cannibalismo della storia a fini commerciali che perlopiù rende simpatici persone e personaggi che si sono macchiati di crimini orrendi per fini criminali ed individualistici.

Come lei ci disse a lezione: “La Storia non si può giudicare con i tribunali di oggi”, si deve sempre contestualizzare, figuriamoci se può essere disvelata per merito di una fiction che è finzione già nel suo stesso nome.

Personalmente questi film mi danno lo spunto per interessarmi a fatti storici che conosco poco, ma prendendo la fiction sempre per ciò che è: finzione ispirata a fatti realmente accaduti resi maggiormente appetibili ed affascinanti per scopi meramente commerciali (senza scomodare la poetica del verosimile manzoniana).

Diversi anni fa ho trovato nel libro di Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti, l’articolo di Indro Montanelli testimone e reporter dell’invasione di Budapest, che lei ci aveva letto in classe. Questa è Storia.

Grazie Prof
Pientothal