lunedì 19 marzo 2012

MASSIMA DEL MESE

Roberto Peci
Diciamo così: di fronte alla notizia che "Comunicati e volantini risalenti al periodo 1974-1978, incluso quello del 17 aprile 1978 che annuncia l'"esecuzione della sentenza" per lo statista dc, saranno battuti il 27 marzo presso la Bolaffi. Il valore dell'intero lotto è stimato sui 1500 euro", battuta oggi dalle agenzie di stampa, possiamo affermare, alla luce delle scoperte dell'ultimo periodo.


Una scheggia impazzita delle BR torturò psicologicamente e uccise Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio, per vendetta. Storicamente la cosa non è cancellabile. La responsabilità politica di quell'atto resta sul Partito Guerriglia e i suoi aderenti, durati il tempo di una stagione. 
Una "scheggia impazzita" dello Stato italiano si rifiutò, in quegli stessi anni, di partecipare alla tortura fisica e psicologica di molti militanti delle BR.
Gli altri, i non impazziti, chiedono oggi l'anonimato.

Nessun commento: