venerdì 19 aprile 2013

PENTCHO

In questa foto il monumento al "Pentcho", un battello fluviale che nel corso della Seconda guerra mondiale fece naufragio in acque territoriali italiane a qualche decina di miglia da Rodi. I naufraghi, circa 500 ebrei dell'Europa Centrale fuggiti da Bratislava nel maggio 1940, furono salvati dalla marina italiana. Dopo più di un anno di permanenza a Rodi, giunsero a Bari e da qui furono rinchiusi nel campo di Ferramonti, in provincia di Cosenza. Dopo la caduta del regime fascista e l'occupazione anglo-americana dell'Italia meridionale, vennero liberati e molti di loro poterono raggiungere la Palestina. La storia è in realtà molto più articolata di questa breve descrizione perché ricca di implicazioni internazionali che riguardano moltissimi paesi. A questo argomento sarà dedicato un intervento alla XI Conferenza internazionale "Diritto al nome. Biografica del XX secolo" che comincia domani a San Pietroburgo nei locali di Memorial. 
In Italia hanno pubblicato documenti provenienti dall'archivio di Rodi Luca Pignataro e Gianfranco Moscati, di cui si segnala il video sotto tratto da Uno mattina, che però presenta dei problemi tecnici su You Tube (invece qui è visibile. http://www.veengle.com/s/pentcho.html).
Certo se i conduttori del programma lo avessero lasciato parlare di più non avrebbero fatto danno. Il fatto è che non sapevano proprio chi avessero in studio. Inoltre, lo hanno invitato solo per fare un parallelo con la storia di Schettino. Così stiamo.





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