Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev. Questi i nomi di due fratelli, rispettivamente di 19 e 26 anni, originari della Cecenia ma cresciuti negli Usa, sospettati di essere gli attentatori della maratona di Boston. Tamerlan è stato ucciso durante uno scontro a fuoco, dopo aver a sua volta provocato la morte di un poliziotto. Dzhokhar, seppur ferito, è riuscito in un primo momento a fuggire. E' stato preso questa notte in un giardino privato, nascosto dentro una barca. Se sono stati loro, i motivi del gesto restano oscuri. In un precedente post avevo scritto: bianchi, di destra e razzisti. In realtà pensavo alla galassia di piccoli gruppetti neonazisti che esistono in America. La storia, invece, assume un altro aspetto, inatteso. Se sono stati loro, si deve stabilire se si sia trattato di un gesto isolato o concordato. Se hanno mantenuto, o meglio, attivato negli ultimi tempi, contatti con una parte del mondo che si erano lasciati alle spalle partendo dalla Federazione Russa. Oppure se abbiano conosciuto qualcuno negli Usa. Molto, apparentemente, porterebbe l'ipotesi di un "grande fratello" e a far credere a una loro iniziativa. Il governo ceceno ha fatto sapere che non assume alcune responsabilità per quanto accaduto. Quella famiglia, ha affermato un portavoce, è cresciuta fuori dalla Cecenia. Semmai, dovranno rispondere le istituzioni dei paesi dove i due giovani si sono formati: Daghestan e in misura maggiore, gli Stati Uniti. Per quella che è stata la storia della Cecenia e della sua resistenza contro Mosca, mettere una bomba negli Usa è un "non-sense". Per questo credo che la nazionalità dei due fratelli sia un pretesto e non la reale molla che li ha spinti ad agire. Saranno anche di origine cecena, ma si sono comportato come dei nazionalisti fascisti americani.
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