giovedì 21 marzo 2013

CHE NEMMENO MENNEA




Ciao grande Pietro. Come tanti ti ho ammirato fin da quando ero un bambino per la tua forza, la capacità di soffrire e la volontà di vincere, voler vincere ad ogni costo. Ho visto più volte i tuoi allenamenti a Roma, in quello che prima si chiamava lo Stadio delle Aquile all'Acqua Acetosa, dove correvo anche io, ma mi fermavo a osservare quando c'eri tu. Ti legavi un copertone alla vita e scattavi lungo la curva dei duecento. Una, due, tre, dieci volte.
Un treno. Anche in età avanzata, lontano dai record, ormai in mano ad americani e caraibici, eri sempre tu, un esempio e il velocista, l'uomo capace di ogni impresa, al punto che da piccoli dicevamo: "questa cosa neanche Mennea ci riusciva". E con noi lo diceva anche Stefano Tilli, che già all'epoca ci dava a tutti 40 metri su 100 e poi hai ritrovato nella staffetta nazionale. Che la terra ti sia lieve.







1 commento:

Cirano ha detto...

grande Pietro....un esempio per tutti i giovani che vogliono avvicinarsi allo sport.