domenica 26 febbraio 2012

"Onore ai compagni Lorenzo lannucci e Fausto Tinelli assassinati dai sicari del regime"


Nelle foto (internet), Iaio (Lorenzo), Fausto, i loro corpi, le loro carte di identità e le condizioni in cui si trova oggi la targa in loro memoria a Milano.
Fausto e Iaio, due compagni militanti autonomi, sono uccisi a Milano il 18 marzo 1978 da un gruppo della galassia NAR partito da Roma. 
Le Brigate Rosse, che in quel momento hanno in mano il presidente della DC, Aldo Moro, chiudono il loro secondo comunicato con questa frase: Onore ai compagni Lorenzo lannucci e Fausto Tinelli assassinati dai sicari del regime
Una frase molto ufficiale, in stile brigatista, con nome e cognome dei giovani, e con quello di battesimo di Iaio. 
Che non li conoscessero, appare indubbio già da questo. Le testimonianze successive di tutto il brigatismo, pentiti e non, lo hanno confermato.
Il gruppo di fuoco che li assassina a Milano fa parte di quel mondo oscuro e con mai chiariti appoggi all'interno di singoli spezzoni di Stato, che costituì il movimento terroristico fascista dei NAR. Ci potrebbero dire molto persone che oggi siedono in parlamento, sono state ministro o addirittura sono sindaco di grandi città. Negli anni Settanta erano tutti picchiatori fascisti e di armi girare ne avranno viste molte. 
Ma non è questo il punto del post. Il ricordo dei due compagni  vuole introdurre un argomento riguardante lotta armata e BR. Perché c'è, nella nostra storiografia, chi ha anche sfruttato questa storia pur di trovare agganci con la dietrologia. Un po' giocando sui significati delle parole, un po' forzando gli eventi, come sono solito fare i dietrologi.
Uno di questi colleghi ha scritto un libro, pochi mesi fa, alla fine del quale pone 18 domande alle BR. Si parla anche dei nostri due compagni. Ma guarda un po'. Nel post seguente, le domande alle BR.
Nei prossimi giorni, le risposte. 










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