martedì 5 novembre 2013

EPPUR BISOGNA CONTINUARE A LEGGERE

Va letto l'ultimo libro di Imposimato sul caso Moro. Contiene la storia di un ufficiale che allora, nel 1978, recluta da pochi giorni del servizio di leva, senza neanche aver fatto il CAR, viene mandato a sorvegliare la prigione di Moro in via Montalcini! Il libro contiene uno scambio di mail che non puo' passare inosservato e merita un posto nella bibliografia del cosiddetto Caso Moro. Un posto di primo piano.
Un commento piu' complessivo sul perche' delle molte ipotesi dietrologiche su una recensione per il manifesto sul libro di Casazza che tratta della Colonna Genovese delle Br [recensione in uscita]. Qualche altra notizia sulla storia di Sokolov, sul manifesto e su questo blog.

Oggi esce la notizia, che riporto dal sito di Repubblica e che non sono riuscito a finire.


La procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati per l'ipotesi di calunnia l'ex brigadiere della Gdf Giovanni Ladu, che avrebbe accusato i vertici istituzionali dell'epoca, pur sapendoli innocenti, di non aver voluto liberare Aldo Moro nonostante i servizi segreti conoscessero da tempo l'esistenza del covo Br di via Montalcini. 

I carabinieri del Ros, su ordine del pm Luca Palamara, hanno disposto una perquisizione nell'abitazione di Ladu che, spacciandosi per Oscar Puddu, avrebbe fornito elementi e notizie poi utilizzate dall'ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato per scrivere il libro ''Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro'', uscito poco tempo fa. Esaminando la pen-drive contenente lo scambio di mail e di corrispondenze tra Imposimato e Oscar Puddu, il pm Palamara è risalito all'identità di Giovanni Ladu che nei prossimi giorni sarà interrogato perché chiarisca il senso delle sue dichiarazioni legate al sequestro dell'allora presidente della Democrazia cristiana.

Ladu aveva raccontato di aver fatto parte nel '78 di un contingente speciale impiegato in via Montalcini in servizi di controllo e di vigilanza dello stabile. In quella occasione avrebbe saputo che esponenti dei servizi segreti stavano intercettando le conversazioni che Aldo Moro aveva con i suoi carcerieri. Lo Stato, a suo dire, sapeva dove fosse tenuto ostaggio l'ex statista della Dc ma non fece niente per impedire che venisse poi assassinato.

Da Cossiga a Andreotti, passando per Maletti e Musumeci: sono tanti i nomi citati dall'ex militare della Gdf Giovanni Ladu, alias Puddu. Agli atti dell'inchiesta del Ros è finito un fitto scambio di mail con l'ex giudice Ferdinando Imposimato che ha consegnato agli inquirenti le 84 mail ricevute da 'Puddu'. Nelle mail, Puddu fa riferimento ad una asserita volontà di non intervenire per la liberazione di Moro. Non dice in concreto da parte di chi, ma chiama in causa - a volte ripetutamente - personaggi come Cossiga, Andreotti, Donat-Cattin, Zaccagnini, Musumeci, Maletti, Santovito, solo per citarne alcuni. Nelle mail lo stesso Ladu/Puddu parla anche della struttura segreta Gladio, di cui dice di far parte,
 aggiungendo di aver saputo da fonti certe che un ingente quantitativo di esplosivo proveniente da un deposito dismesso dell'organizzazione era stato utilizzato per gli attentati del '92 a Falcone e Borsellino, mentre altra parte dell'esplosivo era stata mandata "a Gaza e in Cecenia" ed era servita anche "sulla vicenda di Abu Omar". Rivelazioni anche su Ustica: il Dc9 sarebbe stato abbattuto da un "missile francese", secondo notizie apprese "dal Mossad".

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