Ecco il Comunicato sindacale emesso ieri sera dal CDR della Divisione Periodici di Rcs MediaGroup
Milano, 5 febbraio 2013
Il Comitato di redazione denuncia con forza lo stato di abbandono e d’intollerabile incertezza in cui sono costretti le redazioni e i giornali della Divisione Periodici, lasciati alla deriva in una fase di mercato particolarmente critica che, al contrario, richiede il massimo sforzo progettuale e finanziario, teso a sostenere e rilanciare le iniziative editoriali cartacee e digitali.
I risultati economici della Divisione sono anche e soprattutto il frutto dell’assenza di una strategia chiara e compiuta, che manca da tanti anni e che anche ora, pur annunciata a più riprese come imminente, è stata rinviata sine die dal Consiglio d’amministrazione che lo scorso 19 dicembre si è limitato ad approvare le linee guida del Piano strategico triennale.
È inaccettabile continuare a permettere che le riviste del gruppo siano oggetto dei più diversi rumor: l’ultima voce, apparsa sulla stampa, arriva a delineare un’ipotesi che avrebbe dell’incredibile, un riassetto societario attraverso cui si vorrebbero raggruppare in una bad company «Periodici e asset in difficoltà». Se questo fosse vero, sarebbe il segno che il management è ancora una volta alla ricerca di una scorciatoia per uscire da una crisi, che va affrontata investendo, innanzitutto, sulla qualità dei prodotti editoriali e sulla professionalità dei giornalisti della casa editrice.
Il Cdr ritiene molto significativo che, appena un mese dopo l’approvazione delle linee guida del piano industriale, la direttrice di uno dei mensili di punta dei Periodici di Rcs MediaGroup abbia deciso di lasciare l’azienda, preferendole una delle società direttamente concorrenti.
Destano preoccupazione, inoltre, le notizie che filtrano sui dossier aperti dal management, secondo sui si starebbe lavorando soltanto ed esclusivamente al lancio di attività di e.commerce. Attività che potrebbero rientrare in una strategia interessante ed efficace a condizione di essere precedute e accompagnate da un’accelerazione della digitalizzazione dei contenuti editoriali che coinvolga l’attuale occupazione giornalistica.
Mentre si annuncia la nascita di un nuovo ufficio denominato «business change» che, tra l’altro, ha il compito di coordinare e organizzare «la gestione delle iniziative progettuali di piano», ancora non è stato approntato un serio programma di aggiornamento professionale dei giornalisti, che da anni denunciano il ritardo dell’azienda proprio sul fronte dell’orizzonte multimediale.
Il Comitato di redazione ribadisce, infine, che i giornalisti della Divisione Periodici non sono disposti in alcun modo a recitare copioni già scritti: un Piano industriale che non preveda adeguati e consistenti investimenti finanziari al servizio del rilancio, anche digitale, delle testate periodiche, e che non punti sulla qualità del lavoro giornalistico per tornare a produrre marginalità positiva sarà semplicemente respinto. I giornalisti dei Periodici hanno chiesto a più riprese di essere coinvolti nel processo di elaborazione della strategia cui sta lavorando l’amministratore delegato. Il management ha scelto un’altra strada: l’unilateralismo. Se ne assumerà la responsabilità.
Il Comitato di redazione della Divisione Periodici di Rcs MediaGroup
Milano, 5 febbraio 2013
Il Comitato di redazione denuncia con forza lo stato di abbandono e d’intollerabile incertezza in cui sono costretti le redazioni e i giornali della Divisione Periodici, lasciati alla deriva in una fase di mercato particolarmente critica che, al contrario, richiede il massimo sforzo progettuale e finanziario, teso a sostenere e rilanciare le iniziative editoriali cartacee e digitali.
I risultati economici della Divisione sono anche e soprattutto il frutto dell’assenza di una strategia chiara e compiuta, che manca da tanti anni e che anche ora, pur annunciata a più riprese come imminente, è stata rinviata sine die dal Consiglio d’amministrazione che lo scorso 19 dicembre si è limitato ad approvare le linee guida del Piano strategico triennale.
È inaccettabile continuare a permettere che le riviste del gruppo siano oggetto dei più diversi rumor: l’ultima voce, apparsa sulla stampa, arriva a delineare un’ipotesi che avrebbe dell’incredibile, un riassetto societario attraverso cui si vorrebbero raggruppare in una bad company «Periodici e asset in difficoltà». Se questo fosse vero, sarebbe il segno che il management è ancora una volta alla ricerca di una scorciatoia per uscire da una crisi, che va affrontata investendo, innanzitutto, sulla qualità dei prodotti editoriali e sulla professionalità dei giornalisti della casa editrice.
Il Cdr ritiene molto significativo che, appena un mese dopo l’approvazione delle linee guida del piano industriale, la direttrice di uno dei mensili di punta dei Periodici di Rcs MediaGroup abbia deciso di lasciare l’azienda, preferendole una delle società direttamente concorrenti.
Destano preoccupazione, inoltre, le notizie che filtrano sui dossier aperti dal management, secondo sui si starebbe lavorando soltanto ed esclusivamente al lancio di attività di e.commerce. Attività che potrebbero rientrare in una strategia interessante ed efficace a condizione di essere precedute e accompagnate da un’accelerazione della digitalizzazione dei contenuti editoriali che coinvolga l’attuale occupazione giornalistica.
Mentre si annuncia la nascita di un nuovo ufficio denominato «business change» che, tra l’altro, ha il compito di coordinare e organizzare «la gestione delle iniziative progettuali di piano», ancora non è stato approntato un serio programma di aggiornamento professionale dei giornalisti, che da anni denunciano il ritardo dell’azienda proprio sul fronte dell’orizzonte multimediale.
Il Comitato di redazione ribadisce, infine, che i giornalisti della Divisione Periodici non sono disposti in alcun modo a recitare copioni già scritti: un Piano industriale che non preveda adeguati e consistenti investimenti finanziari al servizio del rilancio, anche digitale, delle testate periodiche, e che non punti sulla qualità del lavoro giornalistico per tornare a produrre marginalità positiva sarà semplicemente respinto. I giornalisti dei Periodici hanno chiesto a più riprese di essere coinvolti nel processo di elaborazione della strategia cui sta lavorando l’amministratore delegato. Il management ha scelto un’altra strada: l’unilateralismo. Se ne assumerà la responsabilità.
Il Comitato di redazione della Divisione Periodici di Rcs MediaGroup
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