martedì 11 settembre 2012

LENINGRADO


Nuvole basse opprimono il deserto della laguna
La cava nebbia che avanza
Ti protegge dai secoli già indossati
Sciupa le sommità assolate delle sponde cariche di chiese
Mentre l’acqua incide
La solitudine del tempo
L’anima molle delle gondole nere
Spilli che si agitano come morte
Nel torbido subconscio dell’occidente malato
L’ambra ellenica del sole
Copre le gonne appiccicate sulle gambe delle giovani turiste
Le guglie sulle torri
Le torce spente
Alle frontiere
Quella forcina nascosta
Che trattiene i tuoi capelli
Confusi
Come persi
Tra i miraggi di Leningrado 

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