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domenica 12 maggio 2013

LA NOTTE DI LARA




Leningrado, 12 maggio 1988, casa di Anastasija e Vladislav.
Diario di Anastasija

Tra poco rientrerà Vladislav dal lavoro, girerà la chiave nella toppa e aprirà la porta, silenziosamente, per non svegliarmi. Libererà dal fodero la chitarra e l’appenderà al muro accanto al frigorifero. Metterà a bollire l’acqua per il tè e si chiuderà in bagno. Poco dopo ne uscirà, verserà l’acqua nella teiera ove avrà messo in precedenza alcune foglie di tè, coprirà la teiera con una bambola, si accenderà una papiroska, la fumerà seduto sui talloni sopra uno sgabello ripensando alla sua musica e alle sue teorie con un leggero sorriso, verserà il tè bollente dentro la tazza blu, spegnerà la cicca e comincerà a bere lentamente con gli occhi socchiusi. Finita la prima tazza ne verserà una seconda, avendo aggiunto all’infuso altra acqua, che intanto aveva continuato a bollire su di una lieve fiamma, accenderà una seconda papiroska e berrà ancora, gustando nella bocca il sapore del tè georgiano mischiato a quello del tabacco russo. Poi aprirà la porta della stanza, ne supererà lentamente l’uscio, si spoglierà e occuperà la parte di letto che gli lascio libera. Mi sussurrerà “ciao matuška”,* chiuderà gli occhi e si risveglierà solamente verso le tre del pomeriggio. Tutto questo farà Vladislav tra qualche istante, senza minimamente sospettare che poche ore prima Lara aveva lasciato scivolare due dita affusolate dentro quello stesso pacchetto di papiroski, ne aveva tirata fuori una, portandola alle labbra, l'aveva accesa, con avidità aveva dato una profonda boccata, aveva alzato gli occhi per guardare il fumo uscire dalla bocca e poi li aveva richiusi, premendo forte la mia mano contro il suo seno, da ore offerto alla vista dei miei ospiti. “Il silenzio ha conficcato nel petto tutte le torce spente delle frontiere”, recitava Lara, mentre io sognavo oltre la finestra, ed era come se non ci fosse più nessuno, soltanto io, lei, il silenzio rumoroso come i passi del nemico, poi nemmeno quello, più nessuno, se non me, ingannata. Destata da un fruscio mi sono voltata e la stanza si era svuotata per la diserzione dei nemici. Lara mi ha preso per mano e mi ha condotto verso la finestra. In piedi, in silenzio, nuda e illuminata da una notte bruna, ha indicato Venere dietro al cielo verde. Fissando il pianeta ha scandito:

Lungo il margine delle tue spalle prolungo la mia voce

Al di là del tempo sopra i tuoi occhi nudi

Il decoro
A mio modo rispetto
Piena di luce attraversi le stagioni diafane
E labirinti sono i fiumi sopra la città invisibile
dove si scorge appena l’orizzonte
Il tempo
Paradigma meschino
Descrive il mio rincorrere l’età
Irresponsabile il tempo
Questo grande malato di disordine

Lara si è voltata e ha baciato le mie labbra, poi le sue mani mi hanno fatto stendere sul letto, hanno sfiorato la mia fronte e sono scese fino ai capezzoli. Il piacere ha avuto il sopravvento sulle mie paure e ho premuto forte la sua testa verso il ventre. Ho osservato il corpo di Lara muoversi nella penombra chiara, tornare dalla cucina con due caffè e stendersi di nuovo accanto alle mie braccia. Dopo qualche minuto mi ha fatto alzare in piedi, si è rivestita, mi ha condotto davanti alla porta, mi ha baciato ancora ed è scomparsa.

mercoledì 12 settembre 2012

AUTOMOBILI (2)

Allora dopo un incidente le auto rimanevano a lungo sul ciglio della strada in attesa di essere un giorno rottamate.



Le prime manifestazioni libere in URSS

Negli anni della Perestrojka si svolsero in alcune città dell'URSS le prime manifestazioni libere, ossia non indette da qualche organizzazione sociale ufficiale.
Le foto che seguono sono tratte da una manifestazione svoltasi a San Pietroburgo nella primavera del 1989 in sostegno di due giudici anticorruzione all'epoca al centro di un complicato intreccio. Si chiamavano Tel'man Gdljan e Nikolaj Ivanov. (foto inedite di Marconista)

Il cartello dice: "Oggi Gdljan e Ivanov. Domani chiunque può essere vittima del potere senza controllo"

A processo la mafia del Politbjuro


Piazza del Palazzo, Leningrado 1989


La tribuna con i relatori




Un relatore al microfono




martedì 11 settembre 2012

AUTOMOBILI

All'epoca le auto si riparavano così.



Le prime elezioni a più candidati in URSS

Era il marzo 1989. In URSS si svolsero, con un complesso sistema che vedeva tre tipi diversi di elezione, le prime consultazioni con più candidati per un posto (sistema uninominale). In queste foto originali e inedite, le operazioni di voto in un seggio di Leningrado.





LITFIBA A LENINGRADO

Cominciamo una serie di post storici. Si tratta di fotografie scattate negli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta, oltre ai ponti distrutti dalla NATO in Jugoslavia nel 1999.
Erano gli anni della Perestrijka. Gorbachev era così famoso in Europa, che quando venne in Italia in visita ufficiale Roma si bloccò. Le vetrine di "Rinascita" erano piene del suo libro sulle riforme del sistema sovietico. Ogni sua parola era oggetto di dibattito e spesso di consenso.


In questa foto, presa in una piccola sala sul Nevskij Prospekt, a Leningrado, Pelù e i Litfiba si esibiscono di fronte a una platea di giovani sovietici. Fu uno dei primi concerti rock di un gruppo estero. Con Pelù suonarono gli allora CCCP fedeli alla linea (le foto devono essere da qualche parte e appena le trovo le metto in rete) e i Casino Royal. Era il marzo del 1989. Si svolgevano, nel frattempo, le prime elezioni con più candidati dal 1917.