sabato 3 gennaio 2015

LA PROTESTA DEI VIGILI

Sergio Fabrizi è il primo in alto

«Il comandante lo sapeva bene, almeno da 15 giorni, che a Capodanno nessuno avrebbe aderito per protesta allo straordinario. Come sa bene che ormai a Roma solo così si coprono i servizi per strada. Perché adesso si stupisce tanto, dandoci dei disertori?». 
Sergio Fabrizi, con cui sono al telefono ora e che è un amico del blog, è uno degli agenti che ha rinunciato a lavorare oltre i normali turni. Oggi ha dato un'intervista anche al "Corriere della Sera", p. 4 nazionale. 
"Lo stipendio non basta più a nessuno e i lavoratori sono arrabbiati". "L'anno scorso abbiamo evitato forme di proteste come queste, ma oggi le cose sono andate per conto loro". Sergio è un sindacalista, lontano ideologicamente da chi tiene questo blog, ma persona seria e impegnata (e lavora normalmente in servizio). E' coordinatore Ugl nel I gruppo Trevi. «Siamo in tanti ad aver rinunciato allo straordinario - dice - Ricordatevi che è un lavoro volontario, nessuno può costringere i vigili ad aderirvi. I romani devono sapere perché lo facciamo: perché siamo pesantemente sotto organico, dovremmo essere 8.350 e invece gli effettivi sono 5.600. Perché il sindaco blocca un concorso per 300 agenti e ci sono grosse difficoltà». Ma non è solo per questo. Da settimane - per non dire dall’inizio del mandato di Ignazio Marino - lo scontro fra vigili e Campidoglio, e di riflesso anche con il comandante del Corpo Raffaele Clemente (poliziotto nominato nell’ottobre 2013), si è trasformato in una lotta dura.

«Qui è stata stravolta la norma nazionale che prevede anche rotazione di mansioni e non solo di uffici - dice ancora Sergio -, una discriminazione nei confronti degli agenti. Non siamo ladri. Se c’è stato chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma il Corpo è sano. E poi spiegateci come mai il presunto disservizio per Capodanno denunciato dal comandante non è stato ravvisato né dal prefetto, né dal questore e tantomeno dal sindaco». Ma fra gli agenti - in agitazione anche «per il contratto decentrato unilaterale del Comune, approvato con delibera di giunta senza firma dei sindacati, che ci taglia il salario accessorio» -, c’è scetticismo su numeri e percentuali, come l’83,5%, una percentuale strana e inusuale, neanche fosse l'ISTAT. «Hanno fatto un conto unico anche con chi faceva gli straordinari. Il 27 dicembre, ultimo giorno per prenotarsi, non c’era quasi nessuno. Lo sapevano tutti, è uscito anche sui giornali. Il ricorso alla reperibilità d’emergenza non si è mai visto per un concerto di Capodanno in programma da mesi. E gli sms sono arrivati quasi a mezzanotte: “Presentarsi al Gruppo alle 19, c’era scritto”». «L’indagine chiarirà tutto, se ci sono state mele marce ma anche se sono stati commessi abusi», sottolineano ancora i vigili, che si sono recati all'Aquila (ricordano) per il terremoto senza prendere un euro in più e che adesso stanno valutando eventuali azioni legali per difendere il buon nome del Corpo.

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