«Qui è stata stravolta la norma nazionale che prevede anche rotazione di mansioni e non solo di uffici - dice ancora Sergio -, una discriminazione nei confronti degli agenti. Non siamo ladri. Se c’è stato chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma il Corpo è sano. E poi spiegateci come mai il presunto disservizio per Capodanno denunciato dal comandante non è stato ravvisato né dal prefetto, né dal questore e tantomeno dal sindaco». Ma fra gli agenti - in agitazione anche «per il contratto decentrato unilaterale del Comune, approvato con delibera di giunta senza firma dei sindacati, che ci taglia il salario accessorio» -, c’è scetticismo su numeri e percentuali, come l’83,5%, una percentuale strana e inusuale, neanche fosse l'ISTAT. «Hanno fatto un conto unico anche con chi faceva gli straordinari. Il 27 dicembre, ultimo giorno per prenotarsi, non c’era quasi nessuno. Lo sapevano tutti, è uscito anche sui giornali. Il ricorso alla reperibilità d’emergenza non si è mai visto per un concerto di Capodanno in programma da mesi. E gli sms sono arrivati quasi a mezzanotte: “Presentarsi al Gruppo alle 19, c’era scritto”». «L’indagine chiarirà tutto, se ci sono state mele marce ma anche se sono stati commessi abusi», sottolineano ancora i vigili, che si sono recati all'Aquila (ricordano) per il terremoto senza prendere un euro in più e che adesso stanno valutando eventuali azioni legali per difendere il buon nome del Corpo.
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