giovedì 24 luglio 2014

IL VIAGGIO PIU' LUNGO

SETTANTA ANNI FA, NEANCHE UNA VITA FA, CON LA COMPLICITA' DEGLI ITALIANI, LA WERMACHT ORGANIZZO' LA PiU' GRANDE DEPORTAZIONE DI EBREI DA UN TERRITORIO ITALIANO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE IN UN SOLO GIORNO. IL 23 LUGLIO 1944 FURONO DEPORTATE CIRCA 1850 PERSONE DALLE ISOLE DI RODI E KOS, DESTINAZIONE PIREO, CAMPO DI TRANSITO DI HAIDARI E QUINDI IL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ-BIRKENAU, DOVE NE SOPRAVVISSE IL 10%. IERI I DISCENDENTI DEI DEPORTATI, DEI SOPRAVVISSUTI E DEGLI ASSASSINATI, SI SONO RITROVATI A RODI PER RICORDARE.

In questi mesi sono stati chiuso dentro il fondo dei Carabinieri Reali, che stiamo inventariando a Rodi, cercando di contribuire a ritrovare un contesto per questa vicenda e un filo che la tenga insieme. Come si vedrà, ne è venuto fuori un quadro scellerato per il comportamento delle autorità della RSI, che tra l'aprile e il maggio del 1944 si sono venduti una comunità che avevano il dovere di proteggere, antica di 5 secoli, contribuendo a distruggerla per sempre. Le ultime due foto sono quelle di due componenti della famiglia Fahn, l'unica non originaria di Rodi ma della Slovacchia, che per una serie di eventi si trovava a Rodi in quei giorni e che fu anch'essa deportata e sterminata.


















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