domenica 9 marzo 2014

TERESA MATTEI


Una breve biografia di Teresa Mattei (Genova1º febbraio 1921 – Usigliano12 marzo 2013), la più giovane deputata dell'Assemblea Costituente, che suggerì a Longo la mimosa come il fiore simbolo della giornata internazionale della donna.



Combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù (con la qualifica di Comandante di Compagnia), fu anche la più giovane eletta all'Assemblea Costituente, dove assunse l'incarico di segretaria nell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Costituente. Dirigente nazionale dell'Unione Donne Italiane, è stata l'inventrice dell'uso della mimosa per l'otto marzo: Luigi Longo le chiese se sarebbe stato opportuno scegliere le violette, come in Francia, per celebrare quel giorno; Teresa Mattei gli suggerì la mimosa, un fiore più povero e diffuso nelle campagne.

Nasce a Genova nel 1921 e trascorre l'infanzia tra Milano e Varese, Nel 1933 il padre Ugo, fiero antifascista, trasferisce la famiglia a Bagno a Ripoli (FI). Nel 1938, in seconda liceo viene espulsa da tutte le scuole del Regno perché contesta le lezioni in difesa della razza. Prende la maturità come privatista lo stesso anno e si iscrive a Lettere e Filosofia. Il 10 giugno 1940, in occasione della proclamazione di guerra, organizza la prima manifestazione in Italia contro la guerra, in Piazza San Marco a Firenze. Iscritta al Partito Comunista d'Italia nel 1942, si laurea in Filosofia presso l'Università di Firenze nel 1944. Nello stesso anno, il fratello Gianfranco Mattei,[3] docente ordinario di chimica al Politecnico di Milano, iscritto dal 1942 al Partito Comunista e responsabile della produzione dell'esplosivo dei GAP di Roma, dopo la cattura per una delazione, si toglie la vita nella cella di Via Tasso, a Roma, per non cedere alle torture inflittegli e non rischiare, quindi, di rivelare i nomi dei compagni.
Teresa Mattei partecipa attivamente alla lotta di Liberazione con il nome di battaglia di Chicchi, soprattutto nelle cellule comuniste che operano nella città di Firenze. Inizialmente come staffetta poi fonda i Gruppi di difesa della donna di Firenze, e finisce la guerra di Liberazione con il grado di Comandante di Compagnia. A lei ed al suo gruppo combattente si è ispirato Roberto Rossellini per l'episodio di Firenze del film Paisà.
Durante gli anni della Resistenza conosce Bruno Sanguinetti, di origine ebraica, figlio di un magnate dell'industria alimentare, comandante del Fronte della gioventù (giovani del Partito Comunista clandestino) con il quale organizza l'uccisione di Giovanni Gentile:
« Per fare in modo che i gappisti incaricati dell'agguato potessero riconoscerlo, alcuni giorni prima li accompagnai presso l'Accademia d'Italia della Rsi, che lui dirigeva. Mentre usciva lo indicai ai partigiani, poi lui mi scorse e mi salutò. »
(Teresa Mattei)

La Repubblica
Nel 1946, eletta nelle liste del PCI alla Assemblea Costituente, nel collegio di Firenze e Pistoia, è la più giovane deputata al Parlamento. Nel 1947 fonda, insieme alla democristiana Maria Federici, l'Ente per la Tutela morale del Fanciullo. Interviene nei lavori della Assemblea costituente e riesce a far introdurre nell'art. 3,2° comma l'espressione di fatto: "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini....". Ancora alla Costituente diventa la prima rappresentante delle Ragazze madri e nel 1948 si sposò a Budapest con Bruno Sanguinetti.
Nel 1950 nasce la sua seconda figlia Antonella e muore improvvisamente il marito Bruno Sanguinetti. Vive a Milano e si occupa della Casa della Cultura con Rossana Rossanda. Nel 1955 torna a Firenze con il suo secondo marito Iacopo Muzio dirigente del PCI e nasce il loro figlio Gabriele. Lo stesso anno rifiuta la candidatura alle elezioni per la Camera dei deputati e venne espulsa dal PCI per il dissenso maturato nei confronti della politica stalinista di Togliatti e di gran parte del gruppo dirigente del PCI.
Teresa Mattei nel 1958 torna a Milano dove nasce il suo ultimo figlio Rocco, e prosegue la sua lotta in favore dei diritti delle donne e dei minori. In dissenso verso la conduzione della azione dei partiti politici in Italia, si è impegnata nel lavoro della comunicazione da aprire a tutti quelli che non hanno diritto di parola, proprio ad incominciare dai bambini. Negli anni sessanta fonda a Milano, un Centro Studi per la progettazione di nuovi servizi e prodotti per l'infanzia.
Sempre negli anni sessanta inizia ad occuparsi di ricerca cinematografica insieme a Marcello Piccardo e Bruno Munari. Dall'unione della sua grande passione per il cinema e della sua lotta per i diritti dell'infanzia, nasce la Cooperativa di Monte Olimpino, di cui diviene Presidente. La Cooperativa promuove il cinema fatto dai bambini come nuova forma di comunicazione e di espressione della loro creatività. Vengono prodotti molti film realizzati interamente dai bambini come attività didattica. Nel 1968 i Film dei bambini sono presentati alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia.
Torna a vivere in Toscana, a Pisa ed è a fianco dei figli Gabriele e Rocco in tutte le lotte politiche e sociali di quegli anni. Nel 1987 fonda a Ponsacco (PI) La "Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione" con la parola d'ordine “Chiedo ascolto” conducendo grandi campagne in favore dei bambini, contro l'eccessivo uso della televisione e per fondare una cultura di Pace che parta proprio dai più piccoli. Essi hanno inventato la “Treccia della Pace” che vuole unire i bambini di tutto il mondo in un attivo lavoro per affermare di una nuova cultura di Pace.
Nel 1992 a seguito del terribile assedio di Sarajevo la Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione, durante i funerali di padre Ernesto Balducci a Santa Fiora, lancia la grande campagna internazionale per l'attribuzione del Premio Nobel per la Pace ai bambini di Sarajevo, in Italia raccoglie più di 100.000 firme di minori inoltrate al Comitato di Oslo.
Nel 1993 lancia la raccolta di firme, “L'obbedienza non è più una virtù” con una cartolina petizione al Presidente Scalfaro per chiedere un nuovo processo al criminale nazista Eric Priebke responsabile della strage delle fosse Ardeatine ma anche della morte di decine di Patrioti appartenenti alla Resistenza nel carcere di via Tasso a Roma. Sarà testimone come sorella di Gianfranco Mattei, orribilmente torturato, e si ottenne la giusta condanna all'ergastolo del criminale Priebke
Nel 1994 in occasione del centenario dell'invenzione della radio lancia, con suo figlio e collaboratore Rocco Muzio il progetto Radio Bambina che diretto da Rocco Muzio vedrà la produzione e messa in onda su emittenti locali, di un palinsesto realizzato con i bambini e ragazzi della Provincia di Pisa e Firenze fino all'anno 2000.
Nel 2001 è a Genova contro il G8 con i suoi figli, partecipa attivamente a tutti i dibattiti ed è inorridita dalle criminali violazioni della Costituzione di cui sono protagonisti il governo italiano e tutti i suoi rappresentanti. Negli anni successivi è a fianco delle vittime di quelle giornate per ristabilire i diritti e la giustizia.
Teresa Mattei continua la lunga battaglia che ha accompagnato la sua vita in difesa della Costituzione e dei nuovi tentativi di modificarla e renderla inefficace.
Nel 2004 insieme al figlio Rocco partecipa con i ragazzi delle scuole della Provincia di Pisa al Pellegrinaggio dell'ANED ai Campi di sterminio in Germania e pronuncia un importante discorso a più di 200.000 ragazzi di tutta Europa a Mauthausen.
La battaglia per il referendum contro le modifiche alla Costituzione la vede protagonista con il Presidente Oscar Luigi Scalfaro insieme al figlio Rocco di centinaia di incontri e dibattiti in tutta Italia che porteranno alla vittoria nel referendum del 2006 e ad affossare l'ennesimo tentativo fascista di vanificare il risultato della Resistenza e della Liberazione del nostro Paese.
Nel 2006 durante la battaglia per il referendum costituzionale pronuncia queste parole davanti agli studenti del suo antico Liceo Michelangelo a Firenze: "Nell'articolo 1 della Costituzione si dice: "la sovranità appartiene al popolo", ed è questa la cosa più importante che noi dobbiamo difendere. La sovranità è nelle mani nostre, nelle mani del popolo e paritariamente in quelle di ogni cittadino; con questo la Repubblica ci ha fatto diventare cittadini e non sudditi. Il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia, alla libertà, alla giustizia, alla Resistenza, all'antifascismo, al pacifismo è la nostra Costituzione."
Negli ultimi anni della sua vita, pur minata nella forza fisica è sempre eccezionalmente lucida e curiosa della situazione del nostro Paese. Ancora nel 2011 propone un importante appello alla Resistenza il 25 aprile per l'appuntamento dei compagni in piazza Santo Spirito a Firenze.
La trasmissione della memoria alle nuove generazioni è stata la battaglia che ha segnato buona parte della sua esistenza. Memoria attiva, che guarda al futuro. Un importante saluto è rivolto ai giovani dell’ARCI di Mesagne (Brindisi): “Siete la nostra speranza, il nostro futuro. Custodite gelosamente la Costituzione. Abbiamo bisogno di voi in modo incredibile. Cercate di fare voi quello che noi non siamo riusciti a fare: un’Italia veramente fondata sulla giustizia e sulla libertà”.
È scomparsa nel 2013 all'età di 92 anni; all'epoca del decesso era l'ultima donna vivente fra i partecipanti all'Assemblea Costituente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che esempio di cittadinanza attiva! peccato che si stia tentando di vanificare i sacrifici di persone come Teresa Mattei