sabato 10 dicembre 2011

Elezioni in Russia, Il Partito Comunista e Memorial


La sede del parlamento russo, bombardata nel settembre
1992 dalle forze militari fedeli all'allora presidente Boris
Eltsin
Le elezioni per la Duma di Stato che si sono appena svolte in Russia hanno dimostrato che il partito del presidente, Russia Unita, è in caduta libera. Da quando Putin, nell'ottobre scorso, ha annunciato che si sarebbe candidato per le elezioni presidenziali del marzo 2012, ha perso quasi il 20% dei consensi. Perché Putin è già stato presidente per otto anni e con la modifica della costituzione, potrebbe esserlo per altri 12. La Russia però, vuole guardare avanti. Putin rappresenta, a modo suo, il passato; un modo di fare politica che non ha più il fascino della novità, il carisma dell'uomo forte, la legittima voglia di superare l'era eltsiniana, fatta di corruzione e grave danno per la statura internazionale del paese. E' vero, in questi giorni si sono riviste insieme le bandiere sovietiche e dell'impero zarista marciare insieme intorno al Cremlino con l'opposizione unita che chiedeva di ripetere le elezioni, a suo dire falsificate nel risultato; però sono una minoranza. La maggioranza è fatta di giovani che vogliono un paese in cui il parlamento funzioni come garanzia democratica e il presidente non sia il doppione di se stesso. Altri dodici anni di Putin la Russia non potrà reggerli. Il 10 dicembre, intanto, la maggiore ONG Russa, più volte candidata al premio Nobel per la Pace e già vincitrice del Premio Sacharov del Parlamento Europeo, Memorial, ha diffuso questa nota, che riportiamo: 
"La Società Memorial di San Pietroburgo ritiene che le elezioni per la Duma di Stato della Repubblica Federale Russa e quelle per il Parlamento Federale di San Pietroburgo, che si sono svolte il 4 dicembre 2011, sono state falsificate e che quindi il loro risultato non sia legittimo. Inoltre, ritiene che siano state compiute delle violazioni dal profilo penale nei confronti di persone trattenute dalla polizia mentre manifestavano pacificamente il proprio disaccordo con la gestione delle elezioni da parte della Commissione elettorale centrale. Chiede che vengano rilasciati tutti i cittadini trattenuti illegalmente e che siano denunciati i responsabili di tale attività. Chiede che vengano immediatamente indette nuove 
elezioni gestite da nuove Commissioni elettorali, a tutti i libelli. Chiede il pieno controllo dello 
svolgimento delle elezioni da parte dei cittadini durante tutte le tappe, dalla campagna elettorale agli 
scrutini finali" 
Secondo dati non ufficiali, il primo partito in Russia oggi sarebbe il partito comunista, con più del 24% dei voti. Il partito del presidente, Russia Unita, non supererebbe il 20%. Ricordiamo che già nel 1996 le elezioni per la presidenza della repubblica furono vinte dal candidato comunista Zjuganov, ma il risultato fu alterato e diede nuovamente la vittoria a Eltsin.

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