martedì 29 maggio 2018

LA MARCIA SULLA REPUBBLICA


LEGA e 5S stavano colpendo  le nostre istituzioni: hanno delegittimato  il ruolo del parlamento. Questa crisi è stata tutta extraparlamentare; i presidenti delle camere non hanno detto una parola, i capigruppo neanche; ruolo: meno di zero. 
Hanno delegittimato il ruolo del presidente del consiglio. Uno qualunque vuole dire: ci può andare anche il mio vicino Totoro. Non è lì che si decide. Stavano delegittimato il ruolo del presidente della Repubblica: prima imponendo Conte, poi non cedendo su Savona, provocando Mattarella e mettendolo in un angolo.  Se il capo dello stato cedeva su Savona non contava più niente, e con lui il suo ruolo. 
Dopo 20 minuti dal fallimento di Conte sono partite le prime ipotesi di impeachment. Una reazione immediata, politicamente grave, anche se costituzionalmente prevista.
Si è aggiunto, quindi, il richiamo a Roma per il 2 giugno, la festa della Repubblica. Mentre ai Fori Imperiali sfileranno i carri e i militari, di fianco ci saranno i 5S con le bandiere italiane contrapposte a Mattarella e a questa Repubblica. 
 Siamo di fronte a una spaccatura netta del paese sul nostro futuro. Il nostro modo di pensare, i nostri valori, il nostro rapporto con le istituzioni sono messe in discussione dai sostenitori di uno Stato etico nel quale pochi hanno in tasca i paradigmi di convivenza mentre il popolo bue li segue. Scardinando l'euro e costringendo Roma a uscire dall'UE si mette il paese in ginocchio economicamente. Chiuderanno le frontiere prima ai capitali, poi alle persone. La povertà spingerà il popolo a chiedere un governo ancora più forte in grado di proteggerle dal nemico esterno. Prima erano i migranti, poi la politica europea che permetteva gli sbarchi, infine gli stranieri europei di Berlino e Parigi. Il nemico esterno è impalpabile, inosondabile, invisibile e dunque sempre presente, dunque sempre minaccioso. Un paese già impaurito avrà sempre più timore e sarà manipolabile più facilmente. Il 2 giugno i 5S e i Leghisti non vanno a difendere la costituzione ma a darle una prima spallata sfidando il Quirinale a casa sua nel suo giorno. È la prima marcia sul colle, alla quale ne seguiranno altre. Prepariamoci a difenderci.

MC

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