LEGA e 5S stavano colpendo le nostre istituzioni: hanno delegittimato il ruolo del parlamento. Questa crisi è stata tutta extraparlamentare; i presidenti delle camere non hanno detto una parola, i capigruppo neanche; ruolo: meno di zero.
Hanno
 delegittimato il ruolo del presidente del consiglio. Uno qualunque 
vuole dire: ci può andare anche il mio vicino Totoro. Non è lì che si 
decide. Stavano delegittimato il ruolo del presidente della Repubblica: 
prima imponendo Conte, poi non cedendo su Savona, provocando Mattarella e
 mettendolo in un angolo.  Se il capo dello stato cedeva su Savona non 
contava più niente, e con lui il suo ruolo. 
Dopo
 20 minuti dal fallimento di Conte sono partite le prime ipotesi di 
impeachment. Una reazione immediata, politicamente grave, anche se 
costituzionalmente prevista. 
Si
 è aggiunto, quindi, il richiamo a Roma per il 2 giugno, la festa della 
Repubblica. Mentre ai Fori Imperiali sfileranno i carri e i militari, di
 fianco ci saranno i 5S con le bandiere italiane contrapposte a 
Mattarella e a questa Repubblica. 
 Siamo
 di fronte a una spaccatura netta del paese sul nostro futuro. Il nostro
 modo di pensare, i nostri valori, il nostro rapporto con le istituzioni
 sono messe in discussione dai sostenitori di uno Stato etico nel quale 
pochi hanno in tasca i paradigmi di convivenza mentre il popolo bue li 
segue. Scardinando l'euro e costringendo Roma a uscire dall'UE si mette 
il paese in ginocchio economicamente. Chiuderanno le frontiere prima ai 
capitali, poi alle persone. La povertà spingerà il popolo a chiedere un 
governo ancora più forte in grado di proteggerle dal nemico esterno. 
Prima erano i migranti, poi la politica europea che permetteva gli 
sbarchi, infine gli stranieri europei di Berlino e Parigi. Il nemico 
esterno è impalpabile, inosondabile, invisibile e dunque sempre 
presente, dunque sempre minaccioso. Un paese già impaurito avrà sempre 
più timore e sarà manipolabile più facilmente. Il 2 giugno i 5S e i 
Leghisti non vanno a difendere la costituzione ma a darle una prima 
spallata sfidando il Quirinale a casa sua nel suo giorno. È la prima 
marcia sul colle, alla quale ne seguiranno altre. Prepariamoci a 
difenderci.
MC 

 
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