FOTO E TESTO DA REPUBBLICA.IT
Doveva tornare in carcere in mattinata, Giovanni Marcarini, ma aveva altre idee. Novarese, 45 anni, tossico e un curriculum fitto di precedenti, era atteso in carcere a Biella per saldare la sua ultima pendenza: un arresto del maggio 2011 per rapina e porto abusivo d'armi. Si era invece rifugiato a Milano, dalle parti di piazzale Siena. Un animale in fuga. Così, quando ha visto la gazzella del Radiomobile col suo passo lento di pattuglia, Marcarini ha immaginato di essere nel mirino ed è scappato. Inseguito lungo via Jacopo Palma, ha tirato fuori una calibro 7,65 vera, una Bruni con matricola abrasa, colpo in canna. E quando il capo equipaggio lo ha raggiunto, prima che il fuggitivo guadagnasse il metrò di Gambara, è stato l'autista a scendere dall'auto e a fare fuoco. Un colpo con la pistola d'ordinanza, Beretta 9 x 21, Marcarini centrato al ginocchio sinistro. Ma non disarmato, non vinto. Si è alzato ed è balzato sui sedili posteriori dell'autoradio e lì si è barricato, arma in pugno, minacciando tutti.
Qualcuno ha avuto modo di seguire da una radiomobile l'evolversi della vicenda. Qualcuno molto vicino a questo blog. Che Marcarini si fosse chiuso nella volante dei CC ha sorpreso tutti. Ma proprio tutti quelli che erano intorno alle radio.
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