Con ritardo commento il seguente comunicato della SISSCo, società privata per lo studio della Storia Contemporanea
La Sissco esprime una positiva considerazione per premi e riconoscimenti attribuiti ad opere storiche, che segnalano i lavori più meritevoli e incoraggiano le ricerche in questo campo. Guarda però con preoccupazione ad influenze politiche ed ideologiche che orientano talvolta l’assegnazione di tali premi, invece della considerazione per la loro qualità culturale e scientifica e per la loro rilevanza sul piano storiografico, anche perché è obbligatorio per legge tenerne conto nelle procedure di valutazione comparativa. Esprime perciò apprezzamento per le questioni sollevate da Guido Pescosolido a proposito del Premio Acqui Storia e si augura che i responsabili di tutti i riconoscimenti di questo tipo si attengano sempre a criteri culturali e scientifici nella loro assegnazione.
5 ottobre 2011
Cos'è accaduto? E' successo che il premio Acqui Storia 2011, sezione scientifica, sia andato a Roberto de Mattei con il libro "Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta". Il presidente della giuria, Guido Pescosolido, si è dimesso in segno di protesta.
E' noto che Pescosolido non votò, in giugno quando si scelsero le cinquine dei finalisti, per de Mattei, ma concordò sulle motivazioni degli altri giurati, che dicevano:
«il volume di de Mattei costituisce una originale e completa ricostruzione del Concilio Vaticano II, in una prospettiva storiografica attenta anche al contesto generale dell’epoca e non solo alle vicende ecclesiali e teologiche, queste ultime per altro trattate con grande competenza e rigore scientifico. Basata su un’ampia letteratura e su accurate ricerche d’archivio, l’opera si colloca in maniera originale nel dibattito sulla continuità o rottura rappresentata dal Concilio»
Al di là di queste considerazioni, che riguardano solo Pescosolido, sarebbe il caso di chiedere alla SISSCo quante volte si è indignata per i concorsi universitari taroccati, quante volte non ha stigmatizzato il comportamento di commissari che avrebbero dovuto dimettersi, ma non lo hanno fatto, accettando supinamente le scelte localistiche e mafiosette dei capi bastone in commissione.
Simone Neri Serneri Ordinario di Storia Contemporanea e membro della SISSCo |
"Tra gli incarichi accademici ricoperti figura la cattedra di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Cassino; è attualmente docente di Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l'Università Europea di Roma, istituto dei legionari di Cristo, dove è anche coordinatore del corso di laurea in Scienze Storiche.
Dal febbraio 2002 al maggio 2006 ha avuto l’incarico di Consigliere per le questioni internazionali del Governo Berlusconi II e III
Tra il 2004 e il 2007, e di nuovo a partire dal 2008 fino al 2011, è stato vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con delega per il settore delle scienze umane.
È inoltre presidente della Fondazione Lepanto, membro dei consigli direttivi dell'Istituto Storico Italiano per l'Età Moderna e Contemporanea e della Società Geografica Italiana. Collabora inoltre con il Pontificio Comitato di Scienze Storiche. È direttore della rivista di storia contemporanea Nova Historica, del mensile Radici Cristiane e del settimanale Corrispondenza Romana".
Insomma, si tratta di una figura di livello internazionale (non fosse altro che c'è di mezzo il Vaticano) ma che male si confà con il profilo radical-chic, snob, della SISSCo.
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